L’Italia, sostenuta da altri quattro Paesi, propone di posticipare al 2040 la fine della vendita di auto a motore termico nell’UE, rispetto al 2035 nella proposta di Bruxelles attualmente in discussione dagli Stati membri, secondo un documento visionato dall’AFP.
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Concordare una posizione comune
Nell’ambito del suo ambizioso piano per il clima, la Commissione europea ha proposto nel luglio 2021 di ridurre a zero le emissioni di CO2 delle auto nuove nell’UE a partire dal 2035, cosa che di fatto interromperebbe le vendite di veicoli a benzina e diesel a favore di motori 100% elettrici. Il Parlamento europeo ha approvato questo obiettivo del 2035 all’inizio di giugno e gli Stati membri devono ora cercare, in una riunione dei ministri europei dell’ambiente martedì a Lussemburgo, di concordare la loro posizione comune. Tuttavia, una proposta dell’Italia e firmata da Bulgaria, Portogallo, Romania e Slovacchia chiede un rinvio di 5 anni del calendario per evitare”costi sproporzionati e inutili sia per il settore automobilistico che per i consumatori“.
Questo testo, che sarà presentato venerdì agli ambasciatori dei Ventisette in un incontro a Bruxelles, propone di imporre una riduzione del 90% delle emissioni per la vendita di nuove auto singole nel 2035, prima di arrivare a zero emissioni nel 2040″.Per raggiungere una mobilità a emissioni zero, dovranno essere superati gli ostacoli: aumentare le infrastrutture di ricarica, sviluppare la produzione di batterie, migliorare le tecnologie attuali in modo economicamente vantaggioso, introdurre incentivi per i consumatori…“, argomenta Roma in questo documento. Ci vorrà anche tempo prima che l’ecosistema industriale, un tessuto denso di subappaltatori e PMI, si adatti ai nuovi componenti e tecnologie. Il settore automobilistico è un settore importante per l’Italia come per gli altri firmatari. La Germania, dove l’automobile rappresenta anche un peso economico significativo, difende l’allentamento per estendere la vendita di auto con motori a combustione alimentati da combustibili elettronici (prodotti da elettricità priva di emissioni di carbonio).
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Contattata da AFP, la ONG Trasporti & Ambiente teme un calo delle ambizioni e chiede alla Francia, che detiene la presidenza di turno dell’Ue fino alla fine di giugno, di mantenere la data del 2035, vedendo in essa “la prima grande prova di sinceritàsul clima di Emmanuel Macron dalla sua rielezione. I ministri dei Ventisette decideranno martedì a maggioranza qualificata, ma in caso di bocciatura spetterà alla Repubblica Ceca, che assumerà la presidenza europea di turno all’inizio di luglio, negoziare un nuovo compromesso .