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L’Italia si unisce alla crisi in Tunisia

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L’Italia si unisce alla crisi in Tunisia

Kais Saied
Kaïs Saied, presidente della Tunisia

Mentre la Tunisia sta sprofondando un po’ di più in una traiettoria pericolosa a causa in particolare delle nuove misure prese dal Capo dello Stato, Kaïs Saïed, che hanno portato a una situazione di crisi, l’Italia sta cercando di fare i vigili del fuoco.

Nulla va bene in Tunisia o la macchina corre, in particolare a seguito dell’annuncio da parte del Presidente della Repubblica, Kaïs Saïed, della sospensione delle attività del Parlamento, del licenziamento del capo del governo, Hichem Mechichi, come nonché l’assunzione del potere esecutivo.

Se il presidente Kaïs Saïed ha voluto rassicurare, indicando di aver preso queste decisioni “per salvare lo Stato tunisino”, alcuni accusano puramente e semplicemente che il leader abbia appena perpetrato un colpo di stato contro la Costituzione in questo Paese nordafricano. già indebolito dalla crisi del Coronavirus e che ancora non riesce a riprendersi dalla Primavera araba.

Dopo la destituzione di Mechichi e la sospensione delle attività del Parlamento per un periodo di 30 giorni, il presidente Kaïs Saïed ha deciso di assumere il potere esecutivo con l’aiuto di un capo di governo che nominerà in seguito. Ma la cascata di eventi che si è susseguita, in particolare i decreti di formalizzazione delle dimissioni del presidente del Consiglio, del ministro della Difesa, di quello della Funzione pubblica e dell’Acting Justice stanno alzando il mercurio.

Il Parlamento, inoltre, ha diviso un comunicato stampa in cui condanna fermamente la decisione di Kaïs Saïed di sospendere le proprie attività per un periodo di un mese, sottolineando il rigetto da parte dell’istituzione dei provvedimenti presi dal presidente della Repubblica. È in questo contesto che diversi Paesi si sono invitati ai dibattiti, tra cui il Marocco, l’Algeria, ma anche l’Italia.

Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, durante un’intervista telefonica questo mercoledì 28 luglio 2021, con il suo omologo tunisino, Othman Jerandi, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione in Tunisia. Su Twitter il diplomatico ha sottolineato la sua “preoccupazione per la situazione nel Paese e chiede il rispetto della Costituzione e dello Stato di diritto”.

Il diplomatico non ha mancato di insistere sull’impegno del suo Paese “per la stabilità politica ed economica della Tunisia, nonché sul nostro sostegno nella lotta alla pandemia”.

Leggere : Tunisia: Bourita e Lamamra portano messaggi a Kaïs Saïed

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