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L’Italia si riprende i suoi rifiuti, secondo Othman Jerandi

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L’Italia si riprende i suoi rifiuti, secondo Othman Jerandi

L’Italia riprenderà i suoi rifiuti. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri tunisino, Othman Jerandi, venerdì 7 gennaio 2022, in una dichiarazione a Shems FM a margine di una conferenza stampa organizzata dagli Affari Esteri.

Per ricordare i fatti, una società tunisina, avendo sfidato le leggi che vietano l’importazione di rifiuti domestici, aveva concluso un accordo con una società italiana per l’importazione di 120.000 tonnellate di rifiuti all’anno, l’equivalente dei rifiuti prodotti dal Grand Tunisi per 15 giorni, per 48 euro a tonnellata (circa 150 dinari). L’importo totale del contratto era dell’ordine di 18 milioni di dinari all’anno.

Nel luglio 2020, le autorità doganali di Susa hanno sequestrato contenitori di rifiuti tossici provenienti dall’Italia non conformi alle norme per l’importazione di rifiuti nel mondo. Lo scandalo è però scoppiato solo nel novembre 2020, dopo la messa in onda di un servizio prodotto dal programma “Les Quatre Vérités”, che ha alzato il velo sull’entourage dell’azienda tunisina importatrice di rifiuti.

Tornando al caso, Othman Jerandi ha affermato che la Tunisia e l’Italia hanno raggiunto un accordo rilevando che buone notizie saranno annunciate nelle prossime 36-48 ore.

In questo caso, infatti, la giustizia italiana si è pronunciata a favore della Tunisia e ha convocato la società italiana SRA – esportatrice di rifiuti – al recupero dei 22 contenitori di rifiuti in applicazione delle decisioni delle autorità della provincia italiana della Campania e di quelle del Tribunale di Napoli .

I container sono ancora nel porto di Sousse mentre la SRA doveva recuperarli entro novanta giorni dal 9 dicembre 2020.

Il ministro degli Esteri ha assicurato che i mittenti dei rifiuti italiani riprenderanno i rifiuti inviati in Tunisia spiegando che ora sarà necessario concordare le modalità di rispedizione dei rifiuti alla loro origine.

Nell’ambito di questo caso, sono stati arrestati, tra gli altri, diversi funzionari tunisini; l’ex ministro dell’Ambiente Mustapha Laroui, un capo di gabinetto, un ex direttore generale e due direttori dell’Agenzia nazionale per la gestione dei rifiuti (Anged), altri due direttori dell’Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente (ANPE), una società tunisina Doganiere, titolare di un laboratorio privato e spedizioniere…

NJ

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