Il governo italiano sta studiando modi per mettere al lavoro i produttori di energia al fine di ridurre le bollette di luce e gas dei consumatori, ha affermato mercoledì (12 gennaio) il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Gli “avanzi di profitto” dei gruppi energetici “dovrebbero in un certo modo concorrere alla tassazione generale per permetterci di intervenire a favore delle categorie più svantaggiate”, ha dichiarato il ministro, interrogato su un’eventuale addizionale. “Il ministero dell’Economia sta studiando le modalità, ma credo che andremo in questa direzione”, ha aggiunto durante una conferenza stampa del suo partito, la Lega (di estrema destra), votato all’energia.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, dal canto suo ha fatto appello alla “responsabilità sociale” del colosso italiano dell’energia Enel, che secondo lui genera “grandi margini”, per “restituire parte degli utili alle famiglie e alle imprese”. “Chi ha realizzato grandi profitti” grazie all’aumento dei prezzi dell’energia “deve condividerli con il resto della società”, ha detto lunedì ai giornalisti il premier Mario Draghi, senza fornire ulteriori dettagli.
Per mitigare l’impennata dei prezzi dell’energia, il governo prevede almeno 3,8 miliardi di euro nel bilancio 2022 per contenere il forte aumento delle bollette della famiglia, dopo aver speso 4,2 miliardi di euro. nel 2021. Di fronte all’impennata delle bollette di luce (+55%) e gas (41,8%) prevista nel primo trimestre, è allo studio un nuovo ampliamento di budget.
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