Per evitare intoppi incerti sulla strada per il Mondiale 2022 e il ricordo traumatico del fallimento del 2018, l’Italia deve vincere lunedì in Irlanda del Nord, ma anche segnare il più possibile e sperare che la Svizzera non faccia meglio che contro la Bulgaria .
“Al Mondiale ci andremo, ne sono sicuro”. Roberto Mancini, compiaciuto nonostante l’immensa delusione, ha rifiutato di cedere all’ansia dopo il nuovo pareggio (1-1) contro la Svizzera di venerdì a Roma, dopo quello dell’andata (0-0).
Nonostante un rigore sbagliato all’ultimo minuto e pacchi a cascata, il tecnico resta fedele alla “zenitude” che gli è stata dal suo arrivo nel maggio 2018, sulle rovine della mancata qualificazione ai Mondiali di Russia, la prima da 60 anni.
Anche se la stampa ha evidenziato la difficoltà di una trasferta in Irlanda del Nord, ricordando questa settimana che proprio a Belfast, già nel 1958 l’Italia aveva mancato il Mondiale perdendo in una decisiva partita a eliminazione (2-1).
Non riuscendo a decidere, gli italiani e gli svizzeri, sicuri dei primi due posti del girone, si sfideranno quindi a distanza per il primo posto, l’unico ad offrire un biglietto diretto per il Qatar.
La Nazionale attualmente è in vantaggio per differenza reti (+11 contro +9), ma ha anche il pezzo più difficile sulla carta, in Irlanda del Nord, mentre gli svizzeri Nati ospiteranno la Bulgaria (entrambe le partite alle 20:45).
– “Vantaggio di due gol” –
In caso di vittoria di entrambi, a fare la differenza sarà l’entità dei punteggi (ed eventualmente il numero complessivo dei goal segnati, in caso di parità per differenza reti).
“Partiamo con un vantaggio di due gol, non è niente. E poi dovremo segnare in Irlanda del Nord i gol che non abbiamo segnato” contro la Svizzera, ha ammesso Mancini, che spera anche in una “partita speciale” della Bulgaria , come aveva fatto in Italia prendendo un punto ai campioni d’Europa (1-1) a settembre.
Ma il tecnico svizzero Murat Yakin si aspetta niente di meno dal nordirlandese, che aveva neutralizzato anche il Nati (0-0): “Daremo il massimo, speriamo che anche l’Irlanda del Nord faccia lo stesso. Dietro questi due gol, è difficile ma fattibile”, ha detto venerdì.
Prima di pensare al gol, in assenza del suo capocannoniere in attività Ciro Immobile, infortunato, l’Italia deve già pensare a vincere, cosa che ha fatto poco dall’Euro: solo due vittorie, per tre pareggi e una sconfitta contro la Spagna ( 1-2) nella Lega delle Nazioni, quella che ha chiuso ad ottobre una striscia record di imbattibilità (37 partite).
– Jorginho, brutto momento –
Meno “magico” che durante l’Euro, è più difficile creare movimento e opportunità. Difficoltà incarnate dal pessimo passaggio del suo stratega Jorginho, meno decisivo nella partita e soprattutto colpevole di due rigori sbagliati contro la Svizzera (uno all’andata, l’altro al ritorno, al 90′) che pesano molto.
Il centrocampista del Chelsea, citato dopo l’Euro come possibile candidato al Pallone d’Oro, “rimane un giocatore fondamentale”, assicura Mancini, senza però garantire che gli concederà l’eventuale prossimo rigore.
Jorginho non è l’unica preoccupazione per Mancini, che ha soprattutto bisogno di gol. Con Andrea Belotti in fase di recupero e lungi dal dimenticare Immobile in testa venerdì, all’Italia manca ancora un solido marcatore. Federico Chiesa e Lorenzo Insigne hanno avuto una sola chance ciascuno e bisognerà attendere l’ingresso di Domenico Berardi per vedere un po’ di velocità.
Senza gol e senza una vittoria lunedì, probabilmente sono altre dighe che aspettano la Nazionale a marzo. Con diversi grandi clienti tra le possibili avversarie come Polonia, Croazia, Serbia o forse Svezia, che l’avevano privata dell’ultimo Mondiale di novembre 2017.