Lo scorso 15 ottobre è stato il centenario della nascita di Italo Calvino, ma l'anno calviniano si prolunga fino al 2024 per due delle principali mostre a lui dedicate.
Italo Calvino, un autore diventato un classico
Quando sono arrivata con la mia famiglia l'estate scorsa qui a Roma, il programma di lettura delle scuole medie dei miei due figli prevedeva… Calvino! Questo ci dice quanto sia un classico oggi. La virtù degli anniversari è quella di farci scoprire o riscoprire i grandi classici. Così ho intervistato Ilaria Vezzani, professoressa associata di Letteratura italiana che insegna al liceo francese Chateaubriand, e le ho posto la domanda fondamentale: da quale porta si entra nell'opera di Calvino?
Mi aspettavo che mi rispondesse Il barone appollaiato O Il visconte assassinato ma sono rimasto sorpreso dalla sua risposta. In effetti, ha menzionato Il sentiero dei nidi di ragnoche è secondo lui “il libro più importante sulla Resistenza italiana, un libro magnifico in cui il protagonista è un adolescente che scopre il mondo degli adulti, che scopre la Storia, che entra nella Storia, è un po' un romanzo di formazione”.
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Calvino, scrittore resistente e impegnato
Questa risposta mi ha fatto venire voglia di guardare più da vicino il partigiano e resistente Calvino. Questo aspetto della sua vita è forse un po’ meno conosciuto in Francia. Calvino è nato a Cuba dove lavoravano i suoi genitori, ma ha trascorso la sua infanzia vicino al confine francese, in Liguria, nella regione di Genova e San Remo. Quando nel 1943 gli occupanti tedeschi fondarono la Repubblica di Salò, con a capo Mussolini, Calvino prima si nascose, poi nel 44 aderì alla Resistenza. Di questi mesi di clandestinità si parla ovviamente nella mostra a lui dedicata attualmente a Roma. Che importanza ha avuto questo periodo nella sua formazione? Ho rivolto la domanda al curatore della mostra Mario Barenghi, professore di lettere a Milano. Ecco la sua risposta:
“Lei ha un ruolo fondamentale! Perché Calvino è un giovane borghese, che ha sempre vissuto in un ambiente protettivo, come un giovane intellettuale che non conosce il mondo. E all'improvviso, comincia a condividere condizioni di vita, altrimenti difficili, con i giovani provenienti da contesti popolari, poco colti, ma che portano avanti una battaglia comune, in nome di un elementare senso di Giustizia comune a tutti.”
E questo fa di Ilaria Vezzani un tipico autore dell'Italia del dopoguerra:
“Nel secondo dopoguerra è chiaro che la maggior parte degli autori erano autori impegnati, vale a dire che abbiamo realmente una letteratura in cui i racconti erano testimonianze, ovvero miravano a denunciare la realtà italiana, la realtà del fascismo e soprattutto di tutto ciò che è rimasto del fascismo nel secondo dopoguerra in Italia, quindi possiamo dire che abbiamo davvero una letteratura molto impegnata, e Calvino, non solo fu scrittore, ma scrisse anche come giornalista sul Corriere della Sera. Dobbiamo trasmettere gli interrogativi di Calvino sul mondo e proprio quest'anno le scuole hanno ripreso progetti dedicati allo scrittore.”
L'anno 2024 rimette sotto i riflettori l'interrogatorio di Italo Calvino
Il centenario ha dato luogo a ristampe, lunghi articoli nei supplementi letterari dei giornali, incontri nei circoli di lettura, nelle scuole e nelle comunità più piccole. Ci sono anche, da Ercolano nel sud Italia a Parma nel nord, alcune mostre notevoli: quella di Genova sul favolista Calvino che dura fino ad aprile, quella di Roma, alle scuderie del Quirinale, oltre a quella del presidenza della Repubblica che si svolgerà fino a febbraio. È la sua vita che viene ripercorsa dettagliatamente con archivi e opere di artisti contemporanei.
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In occasione di questo centenario, sui social network circolò nuovamente un'intervista rilasciata alla Rai nel 1981. Ciò dimostra quanto Calvino provenga da un’altra epoca, prima dell’era della comunicazione e dell’intelligenza artificiale. A lui chiediamo un consiglio per l'uomo del 2000, che è l'orizzonte un po' spaventoso del momento. E la sua risposta, che si prende il tempo di elaborare lentamente, con la sua aria da scoiattolo insonne, si riduce a 4 punti: “ricordatevi che tutto può scomparire da un giorno all'altro, combattete l'astrazione del linguaggio con parole sempre più precise, fate calcoli complicati a mano e, infine, imparate poesie a memoria, a tutte le età della vita…”
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