Domenica scorsa, la Nazionale guidata da Roberto Mancini ha raggiunto la cifra quasi incredibile di 30 partite di imbattibilità: 25 vittorie e 5 pareggi fino ad oggi! La vittoria contro il Galles (1-0) in questo Euro 2021 ha seguito le prime due contro Turchia e Svizzera. Imbattuta nelle partite del girone, la Squadra Azzurra avrà segnato 7 reti e nessuna subita. Devi tornare indietro di molto per trovare tali prestazioni. Tra il 1935 e il 1939 Vittorio Pozzo, allora allenatore, aveva compiuto con la sua squadra la stessa impresa, aggiungendo contemporaneamente due Mondiali (1934 e 1938). Ma fermiamo qui i confronti. Un’altra epoca, un’altra storia! Eppure gli Azzurri, che non giocavano l’ultimo Mondiale in Russia – e nemmeno vincevano un grande evento dal 2006 – sembrano essere tornati questa volta con nuovi ingredienti.
Questa nazione aveva in passato fatto del catenaccio la sua unica arte di vivere sul prato. Ora impone un’intensità a tutti i livelli e in ogni momento. Una sorta di calcio totale che ricorda i giorni di gloria dei Paesi Bassi.
La Penisola torna ad appassionarsi alla sua Nazionale
È lei, infatti, a dettare ora il ritmo, facendo circolare la palla velocemente, lanciandosi in avanti non appena terminata la fase difensiva e segnando ogni volta dei bei gol. “Quello che mi piace è il grande equilibrio tra fase offensiva e fase difensiva, è fondamentale quando si vogliono grandi risultati”, ha salutato l’ex allenatore Antonio Conte, quarto di finale degli ultimi Europei con l’Italia.
Con un collettivo formato da giocatori molto bravi, ma senza nessuna vera star tranne forse Marco Verratti, questa Italia impressiona: “Gli azzurri sembrano un branco di lupi. La volontà collettiva di recuperare palla è impressionante. Infine, questo gruppo mi sembra avere un’altra cosa importante: l’umiltà”, osserva l’ex allenatore del FC Nantes Claudio Ranieri.
E tutta l’Italia ad accendersi come nei giorni migliori. La Penisola, dopo tante delusioni, torna ad appassionarsi alla sua Nazionale. I tifosi hanno ritrovato il gusto per le manifestazioni festive. Domenica sera, al rientro in albergo, dopo la vittoria contro il Galles, Lorenzo Insigne, Marco Verratti e consorti hanno cantato per i propri tifosi l’inno del “Mondiale 1990”, noto a tutti i tifosi. Il primo ministro Mario Draghi ha anche avuto la segreta speranza di vedere la finale degli Europei giocata a Roma, nel caso in cui Londra si rifiutasse di ospitarlo. Boris Johnson, infatti, di fronte alla pandemia di nuovo al galoppo, sembra non voler più ricevere questo incontro e tanto meno dai sostenitori del resto d’Europa.
Ma, attenzione, se la squadra italiana ha dato finora promesse di solidità in questo Europeo, lo deve anche al fatto di aver giocato tutte le sue partite casalinghe, mentre gli avversari hanno alternato ore di volo tra Roma e Baku, situata a più 3.000 chilometri di distanza. Ora tocca a lei andare in trasferta, con gli ottavi di sabato a Wembley, contro l’Austria, squadra a sorpresa anch’essa in fase di rinascita.
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