La polizia italiana ha annunciato mercoledì lo smantellamento di un gruppo armato turco “con obiettivi terroristici” e l’arresto di 19 persone tra cui un boss di origine curda legato ai recenti attacchi in Turchia.
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Centinaia di agenti di polizia sono stati mobilitati in Italia, Svizzera, Germania e Turchia per arrestare questi cittadini turchi che facevano parte di una presunta rete criminale “con l’obiettivo di creare un’associazione terroristica per compiere attentati”.
Il gruppo è sospettato anche di omicidio, traffico internazionale di droga e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ha precisato in un comunicato la polizia, che ha fatto ricorso ad una serie “complessa” di intercettazioni telefoniche e ha beneficiato dell’assistenza dell’Interpol.
Baris Boyun, 39 anni, leader di una banda sospettata di omicidi in Turchia, è stato arrestato dalla polizia italiana e turca a Viterbo, a nord di Roma, dove era già agli arresti domiciliari da un primo arresto nell’agosto 2022 sulla base di un provvedimento internazionale mandato di arresto. La sua estradizione in Turchia è stata rifiutata da un tribunale italiano.
In Turchia, il ministro dell’Interno Ali Yerlikaya ha detto che 17 degli arrestati erano turchi, tra cui Baris Boyun, e gli altri due italiani.
A febbraio, la banda era collegata a un attacco armato contro un incontro elettorale a Istanbul del candidato sindaco del partito AKP del presidente Recep Tayyip Erdogan alle elezioni locali del 31 marzo.
Il ministro dell’Interno turco ha annunciato a marzo un’importante operazione contro questo gruppo, che ha portato all’arresto di 13 persone nella provincia di Tekirdag (nord-ovest) sospettate di pianificare omicidi e attacchi armati.
Secondo il ministro, altre otto persone sospettate di far parte di questa banda sono state arrestate ad aprile a Izmir.
Secondo un comunicato della Procura di Milano, il gruppo criminale presente in Italia sarebbe “collegato ad altri gruppi stranieri, sparsi sul territorio europeo”, tutti “collegati al loro interno e capaci di aiutarsi logisticamente, in particolare per l’approvvigionamento di armi e uomini.