Il vulcano italiano ha espulso impressionanti getti di lava domenica mattina. La Protezione civile italiana ha alzato il livello di allerta per “una situazione di accentuato squilibrio vulcanico”.
Lo Stromboli si è svegliato di nuovo. Il vulcano italiano, situato sull’isola di Stromboli, a nord della Sicilia, domenica mattina ha espulso impressionanti getti di lava. È in eruzione da diverse settimane, dopo una forte esplosione registrata il 29 settembre. La sua attività vulcanica è fortemente intensificata questa domenica 9 ottobre a seguito di una prima grande colata lavica, intorno alle 7:22, da “la zona settentrionale del cratere”ha affermato l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
Un vulcano in eruzione da 90 anni
Diverse altre colate laviche sono seguite e hanno raggiunto il mare, secondo l’Istituto. Il Dipartimento della Protezione Civile italiano ha alzato il livello di allerta da giallo ad arancione domenica, dovuto “una situazione di accentuato squilibrio vulcanico”. La protezione civile invita, in a comunicatola popolazione dell’isola “tenersi informati e seguire rigorosamente le indicazioni fornite dalle autorità locali”, anche se i rischi sono bassi.
In un punto di situazione pubblicato questo lunedì 10 ottobre, lo indica l’INGV “sono stati osservati modesti crolli” durante la notte anche se le colate laviche non raggiungono più il mare e si fermano a circa 400 m di quota. Il vulcano Stromboli, la cui base si trova a 2000 metri sotto il livello del mare e la sommità a 920 metri sul livello del mare, è uno dei più attivi del pianeta. Fatto raro, ha un’attività quasi continua ed erutta ormai da 90 anni. Nel 2019 un’intensa esplosione ha causato la morte di un escursionista italiano e ha ricoperto di cenere l’isola di Stromboli.
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