Tutta l’Italia zona rossa o arancione nei giorni giorni festivi e prefestivi, ma con uno specifico allentamento per i piccoli comuni con un’eccezione che dà, a chi risiede in città sotto i 5mila abitanti, la possibilità di spostarsi fuori dal Comune entro 30 chilometri. Questa è l’ipotesi allo studio del governo per cercare di limitare il più possibile i rischi di contagio coronavirus durante le ferie emerse al termine della riunione dei capi delegazione. L’idea, il giorno in cui si sono registrati folle nelle piazze, nei negozi e nei bar dopo tornare alla zona gialla per quattro regioni, è adottare regole omogenee in tutta Italia, con un inasprimento delle disposizioni come annunciato nel Germania, per evitare il terza ondata. Domenica sera le fonti spiegano alAnsa, non siamo entrati nelle misure specifiche, anche perché vogliamo aspettare l’incontro previsto per lunedì con Cts analizzare la situazione epidemiologica e i rischi per la salute e capire se sussistono particolari preoccupazioni in vista di possibili raduni, oltre ad approfondire le disposizioni. E uno sarà depositato in Senato mozione di maggioranza impegnare il governo a far viaggiare gli abitanti dei comuni più piccoli a Natale.
A sollevare la questione, domenica, è stato il Partito Democratico. Durante un incontro hanno partecipato i ministri Dem, i capigruppo di Camera e Senato, il segretario Nicola Zingaretti e il vice segretario Andrea Orlando è emersa la voglia di chiedere all’esecutivo nuove restrizioni in vista delle festività natalizie: “Le misure del governo funzionano. Nonostante ciò, il numero delle vittime è drammatico così come il numero totale di positivi. Ora bisogna fare di tutto per non disperdere questi risultati. Per questo, alla luce di un certo aumento del rischio di raduni per via del periodo di ferie e delle raccomandazioni alla prudenza e responsabilità del Cts, è necessario considerare l’adozione di nuove misure per garantire il contenimento delle infezioni“.
La linea Dem concorda anche con il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini: “Ci vuole uno grande Equilibrio, Ho l’impressione che alcune ulteriori restrizioni in questo Paese potrebbero arrivare nelle prossime ore, nei prossimi giorni perché i contagi stanno ricominciando a salire “, ha detto parlando a Live Non è D’Urso suo Canale 5. “Dobbiamo convivere con il virus – ha aggiunto – dobbiamo avere un equilibrio e una responsabilità che cerchi di conciliare i due. Possa la pandemia sanitaria essere contrastata, arrestata e poi sconfitta con il vaccino, e per evitare la pandemia economica e sociale ”.
Una posizione che trova anche il sostegno del Ministro della Salute, Roberto Speranzae per gli affari regionali, Francesco Boccia. Il proprietario della Sanità ha detto “preoccupato per le due settimane delle vacanze di Natale. Se il messaggio “tutti liberi” passa, ricadrà in una fase pericolosa a gennaio e febbraio, quando saremo in piena campagna di vaccinazione ”. Più decisiva la posizione del ministro per gli Affari regionali: “Se vogliono rimuovere i vincoli“Per viaggiare” ci troveranno tutti i comuni italiani molto contrario, se vogliono chiarimenti per i piccoli comuni nelle zone interne, il Parlamento ha i mezzi per farlo ”, ha detto.
Il Movimento a 5 stelle lui chiede “Rigore e fermezza” sulle disposizioni, dichiarando la propria disponibilità a modificare solo per quanto riguarda i piccoli comuni: “Possiamo pensare ad alcune eccezioni per i piccoli comuni, ma le piccole eccezioni devono restare sulla linea del rigore e della fermezza che deve essere centrale”. Dai Cinquestelle Si esprime soddisfazione anche per la posizione assunta nelle ultime ore dal Pd anche se, si sottolinea, in questi giorni ci sono state troppe “oscillazioni” da parte dei Democratici.
Anche il commissario per le emergenze, Domenico Arcuri, parlando con Che tempo fa, sembra chiarire che saranno necessarie nuove restrizioni per arginare meglio la seconda ondata di Covid in vista delle festività: “Le misure messe in atto finora sono state all’insegna del buon senso e dell’equilibrio, le prossime saranno pure. Per 17 giorni abbiamo avuto un contenimento crescente della curva di contagio ma questo rallentamento non è roboante, è sensibile ma non ancora soddisfacente“.
E anche il commissario europeo per gli Affari economici sembra essere d’accordo, Paolo Gentiloni, che in un tweet confronta i dati italiani con quelli tedeschi, nelle ore in cui Berlino ha deciso di optare per il lockdown duro fino al 10 gennaio. Un confronto che sembra una richiesta di nuovi vincoli indirizzata alla Roma: “Il Germania Finora ha avuto 1,3 milioni di casi e 21mila morti – scrive – Abbiamo 1,8 milioni di casi e 64mila morti. In Germania, la media giornaliera è ora di 25,7 casi e 0,5 decessi ogni 100.000 abitanti. In Italia 27,4 casi e 1,1 morti. In Germania nuove misure restrittive fino al 10 gennaio ”.
Tuttavia, la posizione del ministro è diversa Teresa Bellanova. Secondo quanto si apprende, alla riunione intende richiamare “consistenza” chiedendo di proseguire il confronto “con la comunità scientifica e decidiamo misure coerenti e comprensibili. Anche più restrittivi di quelli attuali, se necessario, ma comprensibili. Perché solo così i cittadini saranno indotti a rispettarli ”. Solo la “comprensione” delle restrizioni era un punto su cui Italia Viva, e la stessa Bellanova, si erano soffermate, esprimendo dubbi soprattutto sullo stop spostamenti tra comuni vicini, mentre nelle grandi città questa misura non avrebbe alcun effetto. “Ripensare è un segno di saggezza. E come si suol dire, per saggezza non è mai troppo tardi ”, aveva infatti dichiarato Bellanova circa una settimana fa, quando il governo ha aperto una discussione per rivedere le disposizioni sui viaggi, soprattutto tra i piccoli centri.