Agenzia di stampa Francia , Inserito venerdì 13 gennaio 2023 alle 09:25
Soffia un vento di ottimismo durante la Settimana della Moda Uomo, che si apre questo venerdì a Milano: il format predefinito imposto dalla pandemia sembra essere stato relegato nell’oblio, e le vendite della moda italiana stanno registrando la crescita più forte degli ultimi 20 anni.
Il ritorno di Gucci sulle passerelle del menswear dopo tre anni di assenza, il debutto del grande stilista scozzese Charles Jeffrey, un totale di 79 appuntamenti, di cui solo quattro… La Digital Fashion Week promette spettacolo e gioia di vivere.
Niente sostituisce “l’esperienza dal vivo, la frenesia, l’attesa, gli applausi, le top model in passerella e la musica potente” che impressiona il pubblico, ha commentato ad AFP la consulente di moda Elisabetta Cavatorta.
La Settimana della Moda Uomo, dedicata alle collezioni autunno-inverno 2023/2024, prosegue fino a martedì e sarà caratterizzata da 22 sfilate e 36 presentazioni.
Le collezioni, secondo l’esperto, dovrebbero dare il posto d’onore a “capi alla moda che dureranno nel tempo, riportandoci all’importanza del ritorno alla moda + slow +”, in contrasto con la moda industriale, “e alla sostenibilità”.
– Gucci, dietro –
Sotto i riflettori la sfilata pomeridiana, in apertura della settimana della moda, per la maison di lusso Gucci, la prima dall’addio del suo emblematico direttore artistico, Alessandro Michele, a fine novembre.
Chiamato in soccorso nel 2015 per rilanciare le vendite fiacche, lo stilista ha ridato vita al marchio, fiore all’occhiello del gruppo Kering, con collezioni audaci, spesso fiorite e profondamente giocose.
Se le sue collezioni hanno fatto esplodere le vendite di Gucci (+37% nel 2017 e +44% nel 2018) nel periodo migliore, negli ultimi due anni il loro vantaggio è rimasto indietro rispetto alla concorrenza.
«Recentemente la creatività ha iniziato a rallentare e penso che questo si sia sentito anche nelle vendite», ha spiegato Elisabetta Cavatorta.
“Resta da vedere se la partenza di Alessandro Michele comincerà a cambiare la direzione della maison” e ad aprire la strada a “una rivoluzione in termini di stile e raffinatezza”, osserva.
In attesa della nomina dell’atteso erede, lo studio di design Gucci ha curato la direzione artistica della sfilata milanese.
– Entrate in aumento –
Armani, Prada, Fendi, Dolce & Gabbana, Zegna… I grandi marchi hanno risposto all’appello della Men’s Week. Ma ci sono state anche scissioni, come quella di Versace, che svelerà le sue collezioni uomo e donna il 10 marzo a Los Angeles.
Nonostante la guerra in Ucraina e l’impatto della crisi energetica sulla filiera energivora, la moda italiana nel 2022 ha registrato un aumento dei ricavi del 16%, raggiungendo i 96,6 miliardi di euro.
“È il fatturato più alto degli ultimi 20 anni”, ha dichiarato Carlo Capassa, Presidente della Camera della Moda Italiana, durante la presentazione della Fashion Week.
Certo, le entrate sono state gonfiate dall’inflazione, con i prezzi della moda italiana in aumento di circa il 9% nel 2022, ma il loro aumento è “un segnale positivo che conclude un anno segnato da drammi e tempi difficili”. , giudice m. caposa.
Le esportazioni di moda made in Italy sono aumentate del 18,7% nei primi nove mesi del 2022, trainate da Stati Uniti (+54,1%) e Paesi del Golfo (+50,8%).
Più contenuto l’aumento delle vendite verso la Cina (+18,8%), e diminuite del 26% le esportazioni verso la Russia, a seguito dell’invasione dell’Ucraina.
Nonostante Pechino abbia revocato le restrizioni sanitarie dovute alla pandemia di coronavirus, il numero di acquirenti cinesi presenti alle manifestazioni sarà “limitato”, si lamenta Kabasa. Per quanto riguarda la Russia, “la situazione è completamente bloccata”.
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