Il gruppo di costruzione spagnolo, guidato da Florentino Perez, presidente del Real Madrid Football Club, è un grande concorrente del Vinci di Francia.
Il colosso spagnolo delle costruzioni ACS ha confermato venerdì di aver presentato un’offerta di “9-10 miliardi di euro” per acquisire una quota di maggioranza di Autostrade per l’Italia (Aspi), insieme ad altri investitori tra cui la Caisse des Dépôts italiana.
ACS conferma “di aver presentato una lettera al Consiglio di Amministrazione di Atlantia esprimendo la propria volontà di partecipare, insieme ad altri potenziali investitori, tra cui la Caisse des Dépôts (Cdp) italiana, all’acquisizione della quota di (d’Atlantia) in ASPI” , in Dichiarazione dell’Autorità spagnola dei mercati finanziari.
Il Gruppo Atlantia Airport and Highway, di proprietà della famiglia Benetton, possiede l’88% delle autostrade italiane.
L’offerta di ACS stima il valore della società “tra i 9 ei 10 miliardi di euro”. Il gruppo spagnolo, guidato da Florentino Perez, identifica anche il presidente della squadra di calcio del Real Madrid e uno dei principali rivali di Vinci.
La famiglia Benetton possiede l’88% delle autostrade italiane
Giovedì Atlantia ha ammesso in un comunicato di aver ricevuto una “manifestazione di interesse” da ACS, “in merito all’acquisto di una partecipazione in Aspi, nell’ambito di un consorzio con altri investitori italiani e internazionali”.
All’inizio di aprile, un consorzio guidato dalla Caisse des Dépôts (Cdp) italiana ha presentato un’offerta che ha valutato queste autostrade a 9,1 miliardi di euro.
Il board di Atlantia esaminerà entrambe le proposte “nei prossimi giorni”.
Aspi era il gestore del ponte di Genova che è crollato nell’agosto 2018, uccidendo 43 persone.
Da questa tragedia, Atlantia è stata in subbuglio perché le indagini, ancora in corso, hanno rivelato gravi carenze nella manutenzione del ponte.
Dopo mesi di tese trattative con il precedente governo guidato da Giuseppe Conte, la famiglia Benetton ha finito per accettare, a metà luglio, il ritiro dalle autostrade italiane.
Da quando il ponte è crollato, Aspi ha speso quasi 600 milioni di euro per ricostruirlo e risarcire le vittime e le loro famiglie, secondo Atlantia.
Il gruppo italiano ha subito una perdita netta di 1,17 miliardi di euro nel 2020, a causa della riduzione del traffico autostradale e aereo dovuto alle misure di contenimento adottate per fermare la pandemia di Coronavirus.
Da parte sua, ACS ha venduto le sue attività energetiche a Vinci all’inizio di aprile per 4,9 miliardi di euro.
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