I resti fossili appartenenti ad alcuni antenati dell’umanità sono molto più antichi di quanto pensassero gli scienziati e potrebbero gettare nuova luce sulla linea temporale dell’evoluzione, secondo un recente studio di BBC.
Gli scienziati affermano che i nostri antenati vagarono per il pianeta più di un milione di anni prima della storia conosciuta.
“La nuova linea temporale potrebbe ridistribuire l’attuale comprensione dell’evoluzione umana”, hanno affermato i ricercatori.
Secondo lo Smithsonian Museum, la specie bipede era molto più piccola degli esseri umani moderni. L’altezza media dei maschi era di 1,38 cm e le femmine di 1,15 cm.
I ricercatori hanno esaminato le precipitazioni intorno ai fossili per scoprire i livelli di un raro isotopo che si è formato quando le rocce sono state esposte alla luce solare.
Fossili recenti affermano che gruppi di umani vagarono sulla Terra da 3,4 a 3,7 milioni di anni fa.
Tuttavia, gli scienziati credono da tempo che la specie Australopithecus africanus, i cui fossili sono stati scoperti nelle grotte di Strikfontein vicino a Johannesburg, avesse meno di 2,6 milioni di anni.
Ora dovranno calcolare se la specie sia esistita sulla Terra insieme alla famosa scimmia conosciuta come Lucy, i cui resti hanno 3,2 milioni di anni. Inoltre, i ricercatori dovranno determinare se l’Australopithecus afarensis, a lungo ritenuto la specie da cui discendevano i primi esseri umani, fosse il nostro unico antenato.
Gli scienziati affermano che le nuove scoperte sfidano in qualche modo tutto ciò che sapevamo in precedenza sull’origine degli esseri umani, suggerendo che la linea evolutiva è più complessa di quanto si pensasse in precedenza.