Il regista Giorgio Verdelli dedica un lungometraggio a una delle più grandi voci italiane e al suo straordinario viaggio. “Paolo Conte – Via con me” è attualmente in tutte le sale cinematografiche svizzere.
È uno dei più grandi cantanti in Italia, e anche il più grande cantante per alcuni. A volte lo dimentichiamo, a volte qualcosa ce lo ricorda. Il documentario di Giorgio Verdelli vuole far rivivere la scintilla: “Paolo Conte – Via con me” rievoca più di cinquant’anni di carriera del cantante piemontese. Il documentario combina canzoni, registrazioni di concerti e interviste per catturare lo spirito di questo grande artista, venerato nel suo paese e all’estero. Non mancano testimonianze di personalità italiane, come Francesco de Gregory, Giovanotti, Isabella Rossellini, o l’attore Roberto Benigni che definì Conte il “principe della musica italiana”.
Tra poesia e semplicità
Nato nel 1937 ad Asti (IT) da una famiglia di notai e notabili, Paolo Conte ha iniziato a studiare giurisprudenza e ha lavorato come avvocato. La passione per la musica e soprattutto per il jazz, scoperta nell’infanzia, non lo abbandona e lo porta a comporre parallelamente ad Adriano Celentano (“La Coppia più Bella Del Mondo” nel 1967 e “Azzurro” nel 1969). Ha pubblicato il suo primo album da solista subito dopo, nel 1974, ed è stato un grande successo con il titolo “Un Gelato Al Limon”. Dopo questo Paolo Conte ha catturato il pubblico italiano, perché parla senza pretese, perché è completo di voce profonda e di una scrittura ricca di immagini; Si descrive anche come uno scrittore di paesaggi.
>> Da vedere: Il trailer del documentario “Paolo Conte – Via con me”
È la semplicità delle sue parole che seduce il suo pubblico e la sua capacità di fondere il romanticismo con l’ironia e la sua scrittura poetica. Nella celebre canzone “Un Gelato Al Limon”, Paolo Conte ci racconta come un uomo cerca di dare alla sua futura moglie tutto ciò che ha, tutto ciò che crede possa renderla felice.
Temi di solitudine, difficoltà di comunicazione e flessibilità accompagnano l’uomo di Mocambo, personaggio ricorrente nelle sue canzoni. In “Azzurro”, Paolo Conte racconta l’abbandono, la solitudine e il divario tra il mondo del passato e quello del futuro. La canzone ha anche fatto piangere sua madre quando l’ha sentita per la prima volta, e molti italiani l’hanno cantata sui loro balconi in piena reclusione.
Infine, se si dovesse ricordare solo una frase del cantante, sarebbe probabilmente questa: “Che piove sugli impermeabili, e non sull’anima…!”
Tema radiofonico: Yves Zahno
Condizionamento web: Charlotte Frossard
Il documentario “Paolo Conte – Via con me” di Giorgio Verdelli è attualmente in tutte le sale svizzere.