domenica, Novembre 24, 2024
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La Svizzera voterà sulla sua neutralità?

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Gli svizzeri saranno senza dubbio costretti a votare sulla loro neutralità, dopo che la guerra in Ucraina ha riaperto nel Paese alpino il dibattito sul grado di cooperazione con la NATO e sulla ripresa delle sanzioni europee.

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L'organizzazione sovrana Pro Suisse ha raccolto più di 100'000 firme necessarie per indire un referendum volto a meglio sancire la neutralità svizzera nella Costituzione, ha annunciato mercoledì in un'intervista al quotidiano Blick uno dei suoi leader, Walter Wobmann.

Ha detto: “Abbiamo raccolto quasi 140.000 firme (…). L’11 aprile presenteremo l’iniziativa alla Cancelleria federale. Fino ad allora continueremo a raccogliere firme, ha spiegato.

Dall’inizio della guerra in Ucraina la neutralità svizzera, fraintesa all’estero, ha suscitato numerosi dibattiti, interpretati da ogni partito politico come meglio crede.

La Svizzera – che non fa parte dell'Unione Europea – è stata inflessibile riguardo alla neutralità militare, ma in compenso ha adottato le sanzioni imposte da Bruxelles alla Russia, decisione che è stata duramente condannata dal principale partito svizzero, l'Unione Cristiano-Democratica, un partito di estrema destra. Set ali.

Mosca ha criticato anche l'adozione delle sanzioni europee da parte della Svizzera e l'ha respinta dopo i colloqui delle Nazioni Unite sulla Siria a Ginevra (Svizzera).

Ha aggiunto: “Adottando le sanzioni dell’Unione Europea contro la Russia, abbiamo incrociato la nostra strada. “Agli occhi dei russi non siamo più neutrali”, ha sottolineato nell’intervista Wopmann, ex deputato dell’Unione Cristiano-Democratica.

La Costituzione federale prevede che governo e parlamento garantiscano il mantenimento della “neutralità”, ma Pro Swiss vuole andare oltre.

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Il referendum da lui proposto – che in Svizzera è stato definito “iniziativa popolare” – chiede che la Costituzione garantisca che la neutralità sia “armata e permanente” e applicata “in modo permanente e senza eccezioni”.

Saranno vietate anche le misure coercitive non militari, vale a dire le sanzioni, salvo decisione delle Nazioni Unite.

Pro Swiss, che si oppone anche a qualsiasi riavvicinamento alla NATO, vuole che la Costituzione impedisca alla Svizzera di aderire ad un'alleanza militare o di difesa, a meno che non vi sia un attacco militare diretto contro il Paese.

“Solo quando siamo sotto attacco diretto possiamo allearci con gli altri. Se ci trasformiamo in un partito di guerra, dobbiamo difenderci”, ha osservato Wobman.

Una volta presentate le firme e poi verificate dalla Cancelleria, in genere occorrono diversi mesi, o addirittura alcuni anni, prima che abbia luogo una votazione.

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