È un grande progetto che lo ossessiona. Ne ha parlato nel suo primo discorso di investitura in Parlamento. Risorgi il grande “Piano Mattei” per l’Africa, intitolato all’ex capo fondatore dell’ENI, Enrico Mattei, uno dei più grandi industriali dell’Italia del dopoguerra, tragicamente morto in un misterioso incidente aereo – o in un attentato – il 27 ottobre , 1962. Cinque mesi dopo essere salito al potere, Giorgia Meloni, nuova figura di spicco della destra italiana, ne fece uno dei simboli della sua strategia di riconquista industriale. E anche, con grande sorpresa degli osservatori, una forma di continuità con il pragmatismo di Mario Draghi.
Obiettivo del “piano Mattei”: trasformare l’Italia in una realtà “centro” distribuzione dell’energia tra il Nord Africa e l’Unione Europea, spingendo a “modello cooperativo” tra l’Europa e i paesi del continente africano. Per questo, a gennaio, Giorgia Meloni ha voluto dedicare la sua prima missione ufficiale a un incontro con i vertici algerini, seguito da un viaggio in Libia, per suggellare al meglio questo nuovo patto con il Nord Africa volto a creare “uno spazio di stabilità e prosperità condivisa” intorno al Mediterraneo.
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