I ricercatori del CNRS e del Lille Neuroscience and Cognition Laboratory hanno appena decifrato i meccanismi molecolari che mostrano gli effetti della caffeina nel nostro cervello.
Il loro lavoro di laboratorio sui topi è stato pubblicato su The Journal of Clinical Investigation e rafforza l’idea che la caffeina possa avere un effetto benefico sulla funzione cognitiva.
Quindi il team di ricercatori ha dimostrato questo effetto molecolare della caffeina sul cervello, e più specificamente sull’ippocampo.
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Così la caffeina rende possibile, ovviamente in dosi ragionevoli ea lungo termine, la prevenzione delle malattie neurodegenerative e il miglioramento delle capacità cognitive e della memoria.
La caffeina è un alcaloide, cioè una sostanza organica di origine vegetale che ha un forte effetto, sia tossico che terapeutico. Rientra nella stessa categoria della morfina o del chinino.
La caffeina ha molti vantaggi come stimolare l’attenzione, alleviare il mal di testa e ridurre il rischio di depressione stimolando la produzione di serotonina e dopamina, ma riduce anche il rischio di infarto e ictus.
David Bloom fa parte del team di ricercatori che hanno mostrato gli effetti molecolari della caffeina nel cervello. Spiegano.