Durante i colloqui a Mosca, i diplomatici russi hanno chiesto venerdì, durante i colloqui a Mosca, di rilasciare tutti gli ostaggi, considerando che la crisi umanitaria a Gaza, bersaglio degli intensi bombardamenti israeliani, è di “entità catastrofica”.
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Il Ministero degli Esteri russo ha dichiarato, dopo l'incontro tra il viceministro russo Mikhail Bogdanov e Musa Abu Marzouk, membro del Comitato internazionale della Croce Rossa, che “la parte russa ha insistito sulla necessità di liberare rapidamente i civili catturati durante gli attacchi”. del 7 ottobre 2023 e detenuto dalle fazioni palestinesi”. L'ufficio politico di Hamas.
Tali colloqui mirano in particolare a “chiarire la posizione e la politica di Hamas sulla questione” degli ostaggi, si legge in un comunicato stampa diffuso dal Movimento islamico palestinese dopo l'incontro.
Si è parlato anche di “metodi per raggiungere un cessate il fuoco” nella Striscia di Gaza, secondo Hamas, che afferma di aver ricevuto sostegno dalla Russia “per quanto riguarda i diritti del popolo palestinese”.
Bogdanov ha incontrato venerdì a Mosca anche l'ambasciatrice israeliana in Russia, Simona Halperin, ha riferito in un comunicato il ministero degli Esteri russo.
L’ambasciatore ha informato “degli sforzi mirati compiuti dalla diplomazia russa a favore del rilascio immediato e incondizionato dei civili, compresi i russi, detenuti nella Striscia di Gaza”.
Il diplomatico russo ha inoltre sottolineato la “ferma posizione di principio di Mosca a sostegno di una soluzione globale in Medio Oriente sulla base delle pertinenti risoluzioni emesse dalle Nazioni Unite e dal Consiglio di Sicurezza”, si legge nel comunicato stampa.
Secondo il rapporto pubblicato venerdì dal Ministero della Sanità di Hamas, la guerra a Gaza tra Israele e Hamas ha provocato la morte di 24.762 persone, la maggior parte delle quali donne e bambini.
Questi attacchi sono scoppiati dopo i sanguinosi attacchi compiuti dai commando di Hamas nel sud di Israele il 7 ottobre, che hanno ucciso circa 1.140 persone, la maggior parte delle quali civili, secondo un conteggio condotto dall'Agence France-Presse sulla base dei dati di funzionari israeliani.