Ispirandosi a un’estetica che combina un gabinetto di curiosità e un laboratorio high-tech per opere cinematografiche di fantascienza, l’artista Sophie Perry “Prémisse” offre una visione satirica delle incarnazioni delle nuove tecnologie.
In questa era digitale, la mostra solleva una serie di questioni etiche derivanti dalle fantasie della cultura popolare sulla promessa di un futuro migliore garantito dallo sviluppo tecnologico. Grafica medica elettronica, bizzarri organi Android sotto la campana di vetro e video documentari fasulli si raccolgono e ci trasportano umoristicamente nei miti del femminismo elettronico. Tutto è una simulazione, niente a che vedere con le reali facoltà delle macchine, ma solo con le fantasie che su di esse si proiettano.
“Premise” esplora la formazione dell’immaginario collettivo legato al progresso scientifico ed elettronico e ci incoraggia a riconoscere i nostri atteggiamenti comportamentali di fronte alle macchine sempre più avanzate che occupano le nostre vite. Le cose che Perry offre in modo comico rivelano la nostra tendenza a conferire una qualche forma di intento a queste macchine, anche se è l’agenzia che fa eco all’umanità. Perché e come possiamo sviluppare empatia o empatia con queste forme di IA?
Questa proiezione dei valori umani sulle macchine solleva una serie di questioni che rispecchiano quelle delle società contemporanee. Attraverso il video sintetico Maieutics, l’artista affronta il tema della decostruzione della sessualità mettendo in scena un parto da parte di un robot androgino.
Interagendo con i codici QR, i visitatori incontrano Miss Byte Me che esegue un trascinamento del robot mentre indica quali gesti fare per attivare gli oggetti nella galleria. L’uso dello smartphone necessario per questa interazione sottolinea la presenza onnipresente delle tecnologie mobili nelle nostre vite. Una macchina che imita un essere umano è essa stessa un imitatore. Questo paradosso paradossale solleva una domanda importante: come possiamo credere che il progresso tecnologico offra la promessa di un futuro migliore quando contribuisce a perpetuare le disuguaglianze sociali e politiche?
Al confine tra arti visive, digitali e performative, Sophie Berry illustra il suo lavoro sulla creazione di sistemi che mettono in discussione identità e questioni di potere. Il suo approccio interdisciplinare invita la scultura, la pittura, l’elettronica e l’installazione a esplorare i miti delle relazioni umane e delle nuove tecnologie. L’artista rivisita le rappresentazioni delle tecnologie digitali nella cultura popolare e le presenta in modo comico. L’umorismo è una leva importante, che gli consente non solo di abbracciare ed esplorare concetti inquietanti o disgustosi, ma anche di trasformarli e trasferirli in spazi riflessivi benevoli.
Programmazione trampolino di lancio. Atollo | Current Art è orgogliosa di promuovere lo sviluppo e il supporto di artisti emergenti. Con l’obiettivo di fornire agli artisti in fase di professionalizzazione l’opportunità di sviluppare e apprendere il loro approccio artistico, il Centro prevede un programma di mostre Springboard parallelamente al suo programma regolare. L’esposizione del tipo ‘punto di partenza’ risponde al bisogno di spazio e di reti che la comunità ha più volte espresso.