AA / Tunisi
Il Tribunale di primo grado di Sousse 1 (Est) ha riferito che il giudice istruttore incaricato del caso rifiuti italiano ha chiuso l’istruttoria.
E’ quanto afferma in una conferenza stampa tenuta a Sousse il portavoce del tribunale Jaber Ghoneimi, e seguito dal corrispondente dell’agenzia Anadolu.
Al-Ghunaimi ha dichiarato: “Il giudice istruttore ha scritto al funzionario statale per il contenzioso pubblico chiedendogli di prendere in carico il fascicolo italiano sulla gestione dei rifiuti dopo aver completato tutte le procedure legali (l’indagine si è conclusa).”
Lo scorso luglio, le autorità doganali del porto di Sousse hanno sequestrato all’Italia 282 contenitori di “rifiuti di plastica tossici” che “non rispettano le norme per l’importazione di rifiuti nel mondo”. A seguito di questo sequestro, diversi sospetti sono stati arrestati per frode e divieto di importazione.
Al-Ghunaimi aggiunge: “I rifiuti italiani si trovano ancora nel porto commerciale di Sousse, e in nessun modo la giustizia può intervenire per garantirne il ritorno nel Paese di origine perché la questione è ora nelle mani del generale responsabile delle controversie statali. “
Si segnala che il gip ha ascoltato nell’ambito di questo procedimento 26 imputati, di cui 6 in stato di fermo, tra cui l’ex ministro dell’Ambiente Mustafa Al-Aroui, mentre il titolare dell’azienda importatrice di rifiuti dell’azienda è ancora agli arresti . jogging;
Durante la sua visita in Italia il 26 marzo, il ministro degli Esteri tunisino Othman Grandi, insieme al suo omologo italiano Luigi Di Maio, ha sollevato la questione della restituzione dei rifiuti italiani al Paese di origine.
* Tradotto dall’arabo da Hajar Al-Shirni
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