MILANO (Reuters) – La giustizia italiana ha ordinato lunedì a Vivendi di pagare a Mediaset 1,7 milioni di euro – un importo ben al di sotto delle aspettative – in un caso derivante da un accordo televisivo a pagamento fallito, che mostra un documento di un tribunale di Milano.
Questa è la prima sentenza del tribunale sulla lunga controversia tra l’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi, la cui famiglia controlla Mediaset, e il miliardario francese Vincent Bollori, principale azionista di Vivendi.
I due gruppi hanno continuato a scontrarsi in tribunale da quando Vivendi ha abbandonato un accordo nel 2016 per l’acquisizione della divisione pay-TV in perdita Mediaset. Si è quindi impegnato a portare il capitale del gruppo italiano al 29%, una mossa che ha considerato ostile e illegale.
Secondo il documento, il tribunale di Milano che si è pronunciato in questo caso ha respinto la denuncia di Mediaset, che accusava Vivendi di pratiche in violazione del diritto della concorrenza, affermando che l’ascesa del gruppo francese a capitale del gruppo italiano non rientra nell’ambito di applicazione dell’ingiustizia. La competizione.
Mediaset prevede di ottenere in questo caso un risarcimento stimato in tre miliardi di euro, secondo fonti in passato.
Tuttavia, il tribunale ha condannato Vivendi al pagamento di circa 1,7 milioni di euro a titolo di risarcimento per inadempimento di alcune obbligazioni iniziali quando ha deciso di rescindere il contratto con Mediaset.
L’insistenza di Mediaset per ottenere un risarcimento dopo la violazione del contratto è stata uno dei principali punti di contesa che ha impedito la conclusione di un accordo amichevole tra i due gruppi, nonostante i molteplici tentativi nel corso degli anni.
Mediaset ha comunicato che impugnerà questa decisione per ottenere maggiori risarcimenti.
Un portavoce di Vivendi ha detto che la società è “soddisfatta” della sentenza del tribunale.
(Elvira Polina e Alfredo Fajita; versione francese, Myriam Revitt, a cura di Bertrand Bossi e Jean Terzian)