(BUCAREST) La Romania ha annunciato lunedì l’apertura di un’indagine su possibili crimini contro l’umanità in Ucraina, a seguito dell’invasione lanciata dalla Russia il 24 febbraio.
Inserito alle 10:19
In un comunicato, la Procura della Repubblica ha spiegato che agisce sulla base del diritto penale applicabile ai reati commessi contro qualsiasi cittadino rumeno in territorio straniero.
Invoca anche il principio della “giurisdizione universale”, che consente di perseguire coloro sospettati di aver commesso gli atti più gravi ovunque siano commessi.
La Procura spiega che “le conseguenze dell’attacco sono particolarmente gravi, in quanto ha provocato pesanti perdite tra la popolazione civile, soprattutto bambini”.
“Allo stesso tempo”, continua, “a causa del trauma psicologico causato dall’offensiva militare della Federazione Russa, milioni di civili hanno lasciato il territorio dell’Ucraina e sono diventati rifugiati, anche in Romania”.
In un paese criticato per il suo sistema giudiziario lento e corrotto, questa decisione potrebbe avere in definitiva solo un valore simbolico, che attesta il sostegno di Bucarest al suo vicino ucraino.
La Corte penale internazionale (CPI) ha aperto un’indagine sulla situazione in Ucraina all’inizio di marzo, dopo aver ricevuto il via libera da una quarantina di paesi, tra cui la Romania.
La Russia nega sistematicamente tutte le violazioni di cui sono accusati i suoi soldati: bombardamenti di civili, esecuzioni sommarie, stupri, ecc. A sua volta accusa l’Ucraina di crimini di guerra.
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