(Lussemburgo) Il ministro degli Esteri lussemburghese Jean Asselborn, mercoledì, ha espresso i suoi sentimenti per la sofferenza degli ucraini, arrivando al punto di voler “rovesciare” dal suo popolo il presidente russo Vladimir Putin per fermare la guerra.
Inserito alle 12:09.
In risposta a una domanda su Public Radio 100.7, il ministro ha affermato di essersi rammaricato per la mancanza di informazioni pervenute ai cittadini russi su questa guerra attraverso i media statali nel loro paese.
“Se il popolo russo vede cosa sta facendo Putin in Ucraina, quanto sono spaventati gli ucraini e quante vite umane lui (il presidente russo) può vivere sulla sua coscienza, rovescerà il Cremlino”, ha continuato Asselborn.
E per aggiungere: “Forse è tutto ciò che desideriamo, è che Putin sia stato rimosso fisicamente (attraverso una rivolta) per fermare tutto questo”.
In contatto con l’Agence France-Presse, Jan Asselborn ha spiegato di aver “pronunciato queste parole sotto l’influenza dell’emozione”, dopo aver appreso della distruzione di Kharkov, la seconda città dell’Ucraina, dove i raid russi hanno già ucciso decine di civili.
In un secondo chiarimento, tramite un comunicato, il ministro si è detto dispiaciuto di aver parlato dell'”eliminazione fisica” di Vladimir Putin.
“Quelle due parole mi hanno lasciato andare. So che il Segretario di Stato non dovrebbe usare parole del genere”, si corresse. “E’ stato un errore, ma anche uno sfogo” di fronte “alla sofferenza incommensurabile” di tanti innocenti in Ucraina.
Il capo della diplomazia del Granducato, lo stato fondatore dell’Unione Europea, si è detto pessimista sulle possibilità di risolvere questo conflitto attraverso mezzi diplomatici, attraverso negoziati.
“Non dovremmo dire alla gente che stiamo ancora svoltando un angolo con Putin come presidente”, ha detto.
Mercoledì, settimo giorno dell’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin, le forze aviotrasportate russe sono sbarcate a Kharkiv, la seconda città del paese, mirando a nuovi bombardamenti. La capitale, Kiev, si stava preparando per l’attacco delle forze russe.
Gli scioperi a Kiev e Kharkiv, che hanno già ucciso decine di persone, hanno suscitato grande commozione nel mondo, mentre si moltiplicavano le manifestazioni contro la guerra e i gesti di solidarietà con l’Ucraina.
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