Tutto ha inizio il giorno in cui Tonio, figlio di Léonce, Re degli Orsi scompare tra le montagne della Sicilia. Il re lo ha perquisito dappertutto, inutilmente, finché uno dei suoi sudditi gli suggerisce di andare a vedere se non c’è. Immediatamente, il re vince l’evocazione di tutti gli orsi di montagna e invade la valle. Con l’aiuto di uno stregone, il suo esercito sconfigge il tiranno locale e trova suo figlio. Ma presto si rese conto che gli orsi non erano costretti a vivere nella terra degli uomini…
In Italia Dino Buzzati è considerato uno dei grandi autori classici del Novecento. È meglio conosciuto in patria per il racconto filosofico “Il deserto del tartaro”, ma è anche un noto autore di racconti misteriosi e affascinanti, come “La K” o “Il sogno della scala”. Caso a parte è “La famosa conquista degli orsi in Sicilia”, perché è un racconto scritto per sua nipote, sebbene fosse già stato pubblicato nel 1945 a puntate sul Corriere della Sera.
Quello che è meno noto è che Dino Buzzati era anche illustratore e illustratore, e l’autore dei fumetti chiamati “Orfi aux Enfers”, in un momento in cui non aveva mai avuto l’idea di uno scrittore che si attaccasse a un fumetto! Non c’è da stupirsi che la sua storia abbia deliziato Lorenzo Mattotti, lui stesso autore di “fumetti” (come vengono chiamati i fumetti in Italia), che ha intrapreso il primo lungometraggio tratto dai cartoni animati lasciati da Buzzati. Mattotti ha spiegato quando è uscito il film d’animazione nel 2016: “Mi hanno aiutato. Poter contare sui suoi disegni mi ha dato una sorta di sicurezza. Non riuscivo a inventare tutto dall’inizio. Non è la mia storia”.
Se Mattotti ha dovuto semplificare il racconto, aggiungere un personaggio femminile (nella voce di Leila Bahti) per essere più in sintonia con i nostri tempi, ha creato soprattutto un capolavoro, che ha subito tentato pubblico e critica, soprattutto al Festival di Cannes . Il bagliore della luce e dei colori, lavorando sul 2D (“Abbiamo cercato di trovare modi diversi di utilizzare il 2D, in gruppo, in ambiente, facendolo in modo grafico e poetico. Volevo anche una profondità molto grande”, ha affascinato il regista ) ha fornito un racconto pieno di magia, a volte oscuro, che è anche Un racconto sull’ecologia e un’ossessione per il potere, pieno di risonanza con i nostri tempi – anche se l’opera originale, scritta alla fine della seconda guerra mondiale, è talvolta vista come una descrizione della vittoria del comunismo sull’imperialismo!
Le considerazioni non interessano necessariamente i figli, che vi vedranno per primi una delle storie più belle del rapporto tra un padre e suo figlio, e come il primo debba imparare ad accettare che i suoi nipoti non seguano necessariamente i sogni del padre. Una lezione anche per i genitori!
“La famosa invasione dell’orso in Sicilia”, 6 agosto, 20:35 Troia.
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