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La Cina nomina un nuovo funzionario alla guida dello Xinjiang

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La Cina nomina un nuovo funzionario alla guida dello Xinjiang

Pechino ha nominato un nuovo funzionario nello Xinjiang per sostituire il suo uomo forte nella regione, Chen Quanguo, in una lista nera degli Stati Uniti, poiché il trattamento degli uiguri cristallizza le tensioni tra Cina e Occidente.

Lo Xinjiang (nordovest) è stato a lungo oggetto di sanguinosi attacchi, mirati in particolare ai civili e attribuiti a separatisti uiguri o islamisti. La zona è ora sotto stretto controllo.

Chen Quanguo, un ex soldato, è dall’agosto 2016 il più alto funzionario comunista in questa regione con una dimensione tre volte più grande della Francia.

Dopo il suo arrivo, sono emerse informazioni che indicavano l’esistenza di un arcipelago di “campi” nella regione, che Pechino inizialmente aveva smentito.

L’agenzia di stampa ufficiale Xinhua ha annunciato sabato che Chen Quanguo, 66 anni, “non ricopre più” la sua posizione e non ha specificato perché il signor Chen sarebbe stato sostituito o nominato in futuro.

Lo Xinjiang è ora guidato da Ma Shengrui, che fino ad allora governava la provincia del Guangdong (sud) di cui Canton era la capitale.

L’annuncio arriva pochi giorni dopo che Washington ha imposto nuove sanzioni alle aziende cinesi accusate di aver violato i diritti fondamentali nello Xinjiang.

In quanto tale, Chen Quanguo è stato preso di mira dalle sanzioni statunitensi dal 2020.

Studi occidentali, basati su interpretazioni di documenti ufficiali cinesi, testimonianze di presunte vittime ed estrapolazioni statistiche, accusano le autorità cinesi di opprimere gli uiguri.

Secondo le associazioni per i diritti umani, più di 1 milione di persone nello Xinjiang sono detenute o sono state detenute nei centri di rieducazione politica.

Pechino contesta questa cifra e parla di centri di formazione professionale volti a tenere i “tirocinanti” lontani dall’estremismo.

Prima della sua posizione nello Xinjiang, Chen Quanguo ha ricoperto la stessa posizione di Segretario del Partito Comunista Cinese in Tibet tra il 2011 e il 2016.

È emerso lì per riportare l’ordine dopo le manifestazioni e una serie di incendi dei monaci buddisti.

Nel 2017 è diventato membro del Politburo del Partito Comunista Cinese, l’organismo di 25 membri che governa la Cina: una promozione ampiamente vista come una ricompensa per la stabilità ritrovata nello Xinjiang.

La nomina di un nuovo funzionario in questa regione strategica della Cina è avvenuta il giorno di Natale. Pechino di solito prende le vacanze in questo momento in Occidente per inviare affari sensibili.

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