invisibile?!
Durante l’inaugurazione, Mireille Provencal, presidente del gruppo locale Cimade d’Aix, ha spiegato al pubblico il significato di questa mostra:
“Gli invisibili sono quelli che lavorano nei ristoranti, nei cantieri e nelle cucine, e quelli che muoiono sconosciuti in mare, quelli che fanno la fila nei consolati e nelle prefetture, che sosteniamo e che spesso non ottengono nulla, se non aspettare mentre sei invisibile quanto Possibile. Infine, questi sono quelli che sono stati espulsi dal nostro paese e rimandati nel loro paese. Sono quelli che non sono stati riconosciuti, e da questo punto di vista trovo che la maschera, come simbolo di coloro che sono non riconosciuto, è importante Tra coloro che a volte si nascondono dietro la maschera del loro sorriso, ma la tristezza dietro di sé, quell’altro dell’altro che la maschera ci nasconde La Cimade ha a che fare con questo lavoro che fa l’invisibile e anche per l’invisibile.
Mascherine, foto, documentario
Perché le mascherine? Blas Jimeno, l’artista che accompagna il laboratorio, lo spiega con queste poche parole:
“…Le nostre maschere ci rendono esseri diversi e alieni. Alieni? Sì, le nostre radici sono altrove. Ma siamo venuti in questa terra con carità e fratellanza, portando pace e amicizia. Sì, le nostre lingue e culture sono diverse. Ma il dialogo pacifico è possibile, perché siamo tutti esseri umani sotto le nostre maschere. Non ci sono Stranieri su questa terra!
Il documentario di Ayman Khoury, The Mascarol, della durata di una decina di minuti, presenta, insieme alla mostra, la vita dell’intero processo, con i suoi aspetti estetici, di lotta ed emotivi. (Clicca qui per vederlo)
performance artistica
Peshawa è un artista curdo iracheno che ora è rifugiato in Francia. Ha accettato durante il dibattito, di renderci spettatori della sua creazione in tempo reale. Prestazioni impressionanti. Il risultato è in bianco e nero una folla con cui si intravedono volti stanchi e corpi sfocati, che sembrano guardarci con tristezza.
artisti creativi
Nel 2018 Cimade Marsiglia ha allestito un laboratorio di arti plastiche per le persone che le accompagnano, con l’obiettivo di permettere loro di testimoniare il proprio viaggio ed esprimere aspettative e sogni. Sotto la guida di un team di volontari guidati da un artista visivo professionista, gli artisti del laboratorio producono dipinti, disegni e collage per sviluppare effetti su vari tipi di media. Coloro che desiderano vedere le proprie opere appendere in mostre collettive. Nel 2020-2021, l’onnipresente maschera ha assunto una dimensione globale aiutando a combattere questo patogeno che ha cambiato i nostri modi nella società. Dal 2021, invece di costringerli a indossare una maschera, il laboratorio ha deciso di trasformare questa limitazione in un oggetto d’arte, realizzando maschere teatrali. Utilizzando strisce di gesso, pittura e materiali vari, una quindicina di partecipanti hanno potuto esprimere la propria personalità e creatività.
Autore: distretto sudorientale
“Analista. Creatore. Fanatico di zombi. Appassionato di viaggi. Esperto di cultura pop. Appassionato di alcol”.