Il ramo di Mosca della Chiesa ortodossa ucraina ha annunciato venerdì di essersi separato dalla Russia dopo che quest’ultima ha invaso l’Ucraina, dichiarando la sua “completa indipendenza” dalle autorità spirituali russe, un’iniziativa storica.
• Leggi anche: [EN DIRECT] L’88° giorno di guerra in Ucraina: ecco gli ultimi sviluppi
“Non siamo d’accordo con il patriarca di Mosca Kirill (…) sulla guerra in Ucraina”, ha spiegato in un comunicato la Chiesa ucraina, a conclusione di un concilio dedicato all’“aggressione” russa contro il suo Paese, durante il quale ha ha dichiarato “la completa indipendenza e autonomia della Chiesa ortodossa ucraina”.”.
Il ramo della Chiesa ortodossa ucraina a Mosca ha finora seguito il patriarca russo Kirill, che ha chiarito il suo sostegno all’attacco del presidente russo Vladimir Putin all’Ucraina.
La dichiarazione aggiungeva che “il consiglio condanna la guerra, che è una violazione del comando di Dio, ‘non uccidere’, ed esprime le sue condoglianze a tutti coloro che hanno sofferto a causa della guerra”.
Secondo la Chiesa ucraina, i suoi rapporti con la sua leadership a Mosca sono stati “complicati o inesistenti” dalla dichiarazione della legge marziale in Ucraina.
Questa iniziativa è la seconda scissione ortodossa in Ucraina in pochi anni. Una parte della Chiesa ucraina si era già separata da Mosca nel 2019 a causa del ruolo del Cremlino nel Paese.
L’invasione decisa da Vladimir Putin e il sostegno di Kirill alla guerra misero la Chiesa ucraina, ancora legata a Mosca, in una posizione sempre più insostenibile.
Centinaia dei suoi sacerdoti hanno recentemente firmato una lettera aperta chiedendo che Kirill fosse processato in un tribunale religioso a causa delle sue posizioni sulla controversia.
L’Ucraina è al centro della Chiesa ortodossa russa e alcuni dei più importanti monasteri si trovano in questo paese.