Cotroneo è uno degli scrittori più eclettici del panorama letterario italiano. Giornalista, saggista, critico letterario, poeta e romanziere, ha scritto di musica, letteratura, storia e sociologia. Come romanziere ha affrontato i generi più disparati, come il thriller o il romanzo storico, trattando sempre con grande attenzione ogni linguaggio.
In “The Glass House”, Cotroneo affronta il genere gotico, con una storia di fantasmi adattata al mondo contemporaneo. Qui i fantasmi non compaiono di notte, a lume di candela, ma in pieno giorno alla luce del sole, e vagano non nelle segrete del castello, ma nel giardino di una moderna villa aristocratica.
La villa progettata da un famoso architetto contemporaneo, la ‘stella di Archie’ che potremmo dire con un termine barbarico, è caratterizzata dalla virtuale assenza di muri, sostituiti da grandi finestre che creano continuità con il parco. La mancanza di intimità dovuta all’architettura è un fattore chiave nella storia, poiché ogni personaggio sembra osservare gli altri e sembra influenzato se non guidato da loro. Nel giardino, di fronte alla villa, si trova un tempietto rinascimentale che ospita la statua romana, ancora più antica, di Ecate, divinità protettrice degli incroci, dea dai tre volti, mediatrice tra il regno dei vivi e il regno dei morti .
Così si apre la porta dell’inferno a due passi dalla quotidianità di una famiglia apparentemente perfetta, il ricco nido d’amore di due gemellini di dieci anni, che si riveleranno tra i protagonisti più inquietanti della storia. Margherita, una giovane pianista con pensieri incerti sul suo futuro, è chiamata a interessarsi a lei. Quando si trova involontariamente al centro di una partitura già scritta, Margarita diventerà un catalizzatore per lo svelamento dell’oscura realtà nascosta sotto la sottile patina della normalità borghese.
I riferimenti letterari, come di consueto nei libri di Cotroneo, sono abbondanti, da “The Turn of the Nut” di Henry James a “Treasure Island” di Stevenson. Altre, meno urgenti, si nascondono tra le pagine del libro, invitando il lettore che desidera intraprendere una caccia al tesoro letterario. Allo stesso modo non mancano gli spunti musicali, come quello della “Messa nera” di Scriabin, una colonna sonora degna di storia, che rivela ancora una volta la passione di Cotroneo per la musica.
“The Glass House” è una storia gotica che piacerà agli appassionati del genere per la durezza del suo meccanismo narrativo. Ma è anche un intrattenimento colto, ricco di suggestioni, e trampolino di lancio per altre possibili escursioni letterarie o musicali.
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