Di fronte all’impatto della guerra in Ucraina sull’economia e all’impennata dei prezzi dell’energia, la Banca d’Italia venerdì ha abbassato le previsioni di crescita per il 2022, contando ora su un aumento del PIL del 2,6%, contro il 3,8% di prima. Questa previsione non tiene però conto della buona sorpresa del primo trimestre: l’Italia ha finalmente registrato un aumento del PIL dello 0,1%, mentre i dati preliminari avevano mostrato un calo dello 0,2%.
Leggi ancheIn Italia come in Francia “nessuno vuole più lavorare in cucina”
Crescita del 6,6% nel 2021, un tasso che non si vedeva dal 1976
“Lo scenario macroeconomico è fortemente dipendente dall’evoluzione del conflitto in Ucraina, il cui sviluppo resta fortemente incerto“Avvertita la Banca Centrale Italiana. Il suo scenario di base prevede che le tensioni legate alla guerra “continuerà per tutto l’anno in corso, continuando a sostenere i prezzi delle materie prime, mantenendo alta l’incertezza e rallentando il commercio internazionale“. La previsione della Banca Centrale è molto più pessimistica di quella del governo italiano, che ad aprile ha abbassato la previsione di crescita per il 2022 al 3,1%, contro il 4,7% di prima. La crescita dell’Italia aveva raggiunto nel 2021 il 6,6%, un tasso che non si vedeva dal 1976 , che aveva superato le previsioni del governo.
GUARDA ANCHE – Di fronte all’inflazione “indesiderabile”, la BCE avvia un rialzo storico dei tassi
Leggi ancheLa Bce contro il muro per scongiurare il rischio di una nuova crisi del debito
Per il prossimo biennio i dati sono stati rivisti al ribasso anche dalla Banca d’Italia, con una crescita prevista dell’1,6% nel 2023 e dell’1,8% nel 2024.sfavorevole“, segnato da un’interruzione totale delle consegne di gas russo dall’estate, “che sarebbe solo parzialmente compensato da altre fonti“, la crescita sarebbe “quasi zeronel 2022 e il PIL scenderebbe di oltre l’1% nel 2023. Allo stesso tempo, l’istituto ha rivisto al rialzo la previsione di inflazione, che dovrebbe raggiungere il 6,2% quest’anno, contro il 3,5% stimato a gennaio. . Le esportazioni, che erano aumentate del 13,4% nel 2021, dovrebbero aumentare solo del 4,6% quest’anno. Le importazioni, in crescita del 14,3% lo scorso anno, dovrebbero crescere del 7,2%, secondo queste previsioni.
GUARDA ANCHE – L’Italia firma un accordo con l’Angola per ridurre la propria dipendenza dal gas russo
“Evangelista di zombi. Pensatore. Creatore avido. Fanatico di Internet pluripremiato. Fanatico del web incurabile”.