(Marsiglia) La ONG SOS Méditerranée ha protestato sabato contro un nuovo fermo della sua nave ambulanza Oceano Vichingo da parte delle autorità italiane, la terza da novembre.
Con sede a Marsiglia (sud della Francia), la ONG specializzata nell'aiuto ai migranti in mare ha riferito che la sua imbarcazione, arrivata venerdì nel porto italiano di Brindisi, sulla costa adriatica, con 261 persone soccorse in mare, ha immediatamente ricevuto un 20- ordine di detenzione giornaliera, accompagnato da una multa di 3.333 euro (4.800 dollari canadesi).
Questo ordine di detenzione si basa su “false dichiarazioni delle motovedette libiche”, denuncia SOS Méditerranée in un comunicato stampa.
Si riferisce ad un salvataggio definitivo, di cui accusano i libiciOceano Vichingo di aver violato l'ordine di lasciare la zona, ha spiegato all'AFP Sophie Beau, direttrice generale della ONG.
“In effetti, abbiamo avuto prima il via libera (da parte dei libici), poi un divieto dell’ultimo minuto”, ha continuato MMe Beau, spiegando che all'epoca ilOceano Vichingo hanno lasciato l’area come ordinato, una piccola imbarcazione che trasportava rifugiati che, “presi dal panico” quando hanno visto partire gli aiuti, “è arrivata a meno di cinque metri” dalla nave. Di fronte a questa situazione “molto pericolosa”, con la piccola imbarcazione che rischiava di ribaltarsi, questi migranti sono stati finalmente salvati.
“Rispettiamo scrupolosamente il diritto marittimo”, ha continuato il cofondatore della ONG, rammaricandosi che le autorità italiane “non abbiano nemmeno chiesto spiegazioni al nostro equipaggio” al loro arrivo. SOS Méditerranée presenterà ricorso contro questa detenzione, ha affermato.
Interrogato dall'AFP, il Viminale italiano non ha reagito immediatamente.
L’Italia, in prima linea nell’affrontare la traversata dei migranti che cercano di raggiungere l’Europa, ha adottato un decreto all’inizio del 2023 che ostacola in parte le attività delle navi delle ONG umanitarie. Questi ultimi devono ora trasportare le persone soccorse in un porto designato – spesso molto lontano – dalla prima operazione, il che di fatto impedisce loro di effettuare una serie di salvataggi.
Queste misure “hanno conseguenze drammatiche”, ha dichiarato MMe Bellissimo. Ha stimato che tutte le organizzazioni umanitarie abbiano quindi perso l’equivalente di un anno in mare a causa della distanza dai porti di sbarco designati e l’equivalente di un anno in periodi di detenzione.
Dal 2016 SOS Méditerranée ha soccorso più di 39.000 persone nel Mediterraneo, principalmente nel Mediterraneo centrale.
Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), nel 2023 sono stati segnalati dispersi 3.041 migranti dopo aver tentato di attraversare il Mediterraneo per raggiungere l’Europa, e 128 dall’inizio dell’anno.