L’Istat ha corretto il Pil italiano nel primo trimestre, in aumento dello 0,1% rispetto al -0,2% precedentemente stimato. Ma allo stesso tempo, l’inflazione ha raggiunto un nuovo record dal 1986.
Per l’economia italiana si allontana lo spettro di una terza recessione ciclica in 10 anni. Martedì l’Istituto nazionale di statistica (Istat) ha corretto il prodotto interno lordo italiano portandolo allo 0,1% nel primo trimestre mentre le stime preliminari prevedevano una contrazione dello 0,2% rispetto al trimestre precedente.
Anche la crescita del PIL anno su anno è stata corretta al rialzo, al 6,2% rispetto allo stesso trimestre del 2021, rispetto al 5,8% stimato dall’Istat il mese scorso. La crescita ottenuta per il 2022 è del 2,6%.
“La ripresa italiana ha beneficiato soprattutto della domanda interna e, in particolare, degli investimenti che hanno compensato il calo della domanda esterna”scrive l’Istat nel suo comunicato stampa. In dettaglio, le importazioni e le esportazioni sono aumentate rispettivamente del 4,3% e del 3,5%.
Nonostante tutto, il quadro economico rimane volatile, a causa dell’incertezza legata alla guerra in Ucraina.
Ulteriore inflazione accelerata al 6,9% a maggio in Italia
Dopo il rallentamento di aprile, i prezzi sono risaliti a maggio, in aumento del 6,9% su base annua e in calo dello 0,9% su base mensile. Un livello che non si vedeva dal 1986, quando l’incremento fu del 7%. Nel frattempo, i prodotti alimentari e per l’igiene sono aumentati del 6,7% il mese scorso, rispetto al 5,6% di aprile. L’aumento dei prezzi ha pesato sul potere d’acquisto delle famiglie, la cui spesa è diminuita dello 0,9% nel primo trimestre. In particolare, mentre gli acquisti di beni durevoli sono aumentati del 2,7%, i consumi di beni non durevoli sono diminuiti dell’1% ei servizi del 2%.
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