Il vice primo ministro italiano è stato ascoltato venerdì a Palermo, in Sicilia, nel processo contro la ONG di salvataggio in mare Open Arms. Nell’agosto 2019, l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini ha rifiutato lo sbarco di un centinaio di migranti salvati da una nave di aiuti umanitari nel Mediterraneo. Rischia fino a 15 anni di carcere per “rapimento”.
Matteo Salvini comparirà nuovamente davanti alla giustizia italiana venerdì 12 gennaio. L'attuale vice primo ministro è sotto processo in un caso tra lui e l'organizzazione non governativa di salvataggio in mare Open Arms, relativo ad incidenti risalenti all'agosto 2019.
All’epoca, Matteo Salvini, allora ministro dell’Interno, rifiutò per sei giorni di concedere un porto sicuro alla nave di aiuti umanitari ancorata al largo di Lampedusa con 147 migranti soccorsi nel Mediterraneo centrale. La stampa ha descritto questa attesa come una “tortura senza fine” poiché le condizioni a bordo della nave sono peggiorate. Molti esuli disperati si gettarono in acqua per cercare di raggiungere l'isola italiana, prima che gli operatori umanitari li riportassero sulla barca.
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Durante la loro testimonianza, i membri di Open Arms hanno spiegato che la salute fisica e mentale degli esuli era a rischio, con il peggioramento delle condizioni sanitarie e soprattutto un'epidemia di scabbia.
Nel 2019, quando Matteo Salvini era membro della coalizione di governo di Giuseppe Conte, ha imposto la chiusura dei porti italiani, negando così l'ingresso alle navi delle ONG che salvano i migranti che effettuano la pericolosa traversata del Mar Mediterraneo dalle coste africane. Ha giustificato questa politica per ragioni di sicurezza, affermando che è legata alla lotta ai trafficanti che organizzano il trasporto di migranti a prezzi elevati su imbarcazioni sovraffollate e non sicure.
“Ho difeso il mio Paese”
Secondo il leader politico cinquantenne, la decisione di impedire l'attracco della nave Open Arms è stata presa con il benestare di tutto il governo, compreso Giuseppe Conte. Ma quest’ultimo ha affermato in tribunale di aver chiesto l’evacuazione dei minori non accompagnati e di aver esercitato pressioni “morali” su Matteo Salvini affinché si arrendesse.
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Ai migranti è stato finalmente consentito, per decisione del tribunale, di sbarcare a Lampedusa.
Matteo Salvini, che rischia fino a 15 anni di carcere per “sequestro di persona” – con l'aggravante di avere minorenni a “braccia aperte” – ha più volte denunciato la Procura politica.
In un'intervista televisiva giovedì sera, il vice primo ministro ha respinto ancora una volta con fermezza le accuse contro di lui di privazione della libertà e di abuso di potere.
“Ho difeso il mio Paese, e se rischio il carcere per aver difeso il mio Paese e mantenuto la promessa che ho fatto agli italiani di porre fine all’arrivo di immigrati clandestini, allora andrò in tribunale a testa alta”. Lo ha affermato, sostenendo di aver fatto allora il suo “dovere di ministro e di cittadino italiano”.
SU
Matteo Salvini è già stato processato negli scorsi anni in un altro caso simile. Nel luglio 2019 ha anche rifiutato di consentire lo sbarco di 116 migranti soccorsi dalla Guardia costiera italiana. Nel 2021, un tribunale di Catania, in Sicilia, ha archiviato il caso.