(ATS) L’indice della produzione industriale è cresciuto dell’1,8% ad aprile, dopo modesti aumenti dello 0,3% a marzo e dello 0,1% a febbraio. Ha raggiunto 102,4 a maggio, in calo rispetto ai 104,5 del mese precedente e al di sopra del livello pre-pandemia registrato a febbraio 2020 (103,3).
Nel 2020 la produzione industriale è diminuita dell’11,4%, il peggior calo dalla crisi del debito del 2009, a causa delle misure restrittive adottate per arginare la pandemia di coronavirus.
I due settori di attività più importanti rispetto ad aprile sono l’energia (-5,2%) ei beni strumentali (-1,8%). I beni di consumo ei beni intermedi sono diminuiti rispettivamente dello 0,8%.
Rispetto a maggio 2020, la produzione industriale è aumentata del 21,1% su base di calendario rivista. L’Italia, il primo Paese colpito dalla crisi sanitaria in Europa, ha imposto severe restrizioni a marzo e aprile 2020, paralizzando gran parte del suo tessuto economico. La produzione industriale è diminuita del 21,3% ad aprile 2020.
L’impatto della pandemia sull’economia italiana è stato pesante lo scorso anno, con il PIL in calo dell’8,9%. L’Italia nel primo trimestre ha registrato un leggero aumento dello 0,1% del PIL rispetto al trimestre precedente e il governo prevede una crescita prossima al 2% nel secondo trimestre.
Per l’intero 2021 Roma prevede una crescita del PIL di circa il 5%.
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