È una scoperta unica e preziosa per gli amanti dell’arte. A Firenze (Italia), aprirà al pubblico il 15 novembre la stanza segreta di Michelangelo, dove il genio rinascimentale si nascose per sfuggire a una condanna a morte.
Una botola a terra, delle scale, un lungo corridoio ed ecco, una scoperta sorprendente: una piccola stanza che un tempo fungeva da nascondiglio Michelangelo (1475-1564), l’artista che dipinse il “Giudizio Universale” sulla volta della Cappella Sistina, famoso in tutto il mondo.
Attenzione amanti dell’arte rinascimentale, se avete intenzione di soggiornare presto a Firenze, presto potrete visitarla questa stanza segreta. Martedì 31 ottobre il Museo Nazionale del Bargello ha annunciato che questo spazio ristretto e insolito è alto 2,5 metri sarà aperta al pubblico dal 15 novembre.
Una stanza vuota di mobili, ma piena di storia
Ciò che contiene è assolutamente notevole e “veramente unico”assicura Francesca de Luca, curatrice del Museo delle Cappelle Medicee, in un comunicato.
Situato sotto le Cappelle Medicee della Basilica di San Lorenzo, da allora l’opera non è mai stata presentata al pubblico la sua scoperta nel 1975 durante i lavori di restauro, sottolinea la rivista di riferimento Conoscenza delle arti.
Con il suo nome completo Michelangelo Buonarroti, l’artista solitario e misterioso risieduto per due mesi nel 1530 tra le sue bianche mura, per sfuggire alla condanna a morte ordinata da papa Clemente VII, membro della famiglia Medici. Il pontefice era furioso con l’artista che aveva ricoperto il ruolo di sovrintendente alle fortificazioni della città durante il breve governo repubblicano (1527-1530), quando i principi di Firenze furono cacciati dalla città.
Molti disegni realizzati da Michelangelo
Carbonaia fino al 1955, questo posto era allora “inutilizzato, sigillato e dimenticato per decenni sotto una botola ricoperta di armadi e mobili” prima di essere riscoperto nel 1975, aggiunge il Museo del Bargello, il secondo più importante di Firenze.
In questa stanza, l’artista ha prodotto alcune opere. “I disegni, tuttora studiati dalla critica d’arte, furono realizzati durante il periodo di autoconfinamento dell’artista, utilizzando le pareti della piccola stanza per abbozzare alcuni dei suoi progetti“si legge nel comunicato.
Su spesse pareti bianche, l’italiano ha disegnato con il carboncino varie sagome, corpi e volti “gran parte di dimensioni monumentali”. Questi disegni, che la curatrice Francesca de Luca descrive come “davvero unico per il suo eccezionale potenziale evocativo”, furono valutati dallo storico dell’arte Paolo Dal Poggetto e già direttore delle Cappelle Medicee.
“Questo luogo offre al visitatore di oggi l’esperienza unica di poter entrare in contatto diretto non solo con il processo creativo del maestro, ma anche con la percezione della formazione del suo mito di artista divino”, aggiunge il curatore del Museo delle Cappelle Medicee.
Dal 15 novembre è stato fissato un limite di 100 visitatori a settimana per preservare l’integrità del sito.
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