Per promuovere gli scambi tra artigiani e piccole e medie imprese (PMI) sotto l’egida di maggiori investimenti e di una proficua cooperazione, è stato aperto il Forum italo-congolese, un’iniziativa organizzata in Roma Da un’ambasciata Repubblica del Congo E sponsorizzato da un governo Brazzaville Promuovere nuove opportunità commerciali bilaterali. Da venerdì 2 febbraio oltre 400 rappresentanti di istituzioni, aziende e artigiani italiani e congolesi hanno espresso il loro interesse e si confronteranno sulle opportunità e sulle sfide che incontrano le PMI in diversi settori, come “il tessuto artigianale in cui vive Roma”. E Brazzaville si identifica come simile.
“L’Italia è la culla delle piccole e medie imprese”, ha dichiarato nel suo discorso di apertura il ministro congolese delle Piccole e medie imprese e dell’artigianato. Jacqueline Lydia Mikolo, I Belbeisani meritano “tutta la nostra attenzione” e hanno ribadito che “il Congo è pronto” a presentare proposte di cooperazione “reciprocamente vantaggiose”. Un appuntamento che Mikolo non ha mancato di mantenere, accompagnato anche dal tentativo di dare ai giovani congolesi un’alternativa all’espatrio costruendo concrete opportunità di lavoro nel loro Paese. Così, durante i due giorni di forum e la successiva permanenza a Roma, il programma prevede visite ad alcune aziende italiane, a cominciare da Eni, e diversi eventi aziendali e interaziendali.
Ad aprire il Forum è intervenuto oggi a Roma anche il Presidente del Congo. Denis Sassou Nguesso, Che ha designato il 2024 “Anno della gioventù” con l’auspicio di “rivitalizzare” il rapporto – diplomatico e commerciale – che già esisteva da tempo tra la Repubblica del Congo e l’Italia nello spirito di “rispetto e reciproco vantaggio”. Il Presidente ha affermato che la visita a Roma dà a questo “nuovo inizio” un forte significato simbolico, sottolineando che “per realizzare progetti efficaci in un mondo in costante cambiamento” occorrono “azioni, mezzi e flessibilità” e che in questo senso “gli accordi e le conoscenze scaturiti da eventi come il forum di oggi rappresentano un’occasione per costruire il futuro In occasione del forum è stato siglato un accordo – di cui non si conoscono ancora i dettagli – con la società Althea Italia, che se ne occupa. con la fornitura e la manutenzione delle tecnologie sanitarie nelle istituzioni pubbliche e private, e suo figlio era sulla stessa linea del presidente. Dennis Christel, Attualmente è Ministro della Cooperazione Internazionale responsabile della promozione dei partenariati pubblico-privato e il suo intervento si è concentrato sul potenziale della cooperazione italo-congolese per le PMI. Per il Ministro l’Italia ha il potenziale per diventare “il più grande polo commerciale del mondo”, e se è vero che la cooperazione economica tra Italia e Repubblica del Congo esiste da decenni, oggi è “meno delle sue potenzialità e esigenze.” Più investimenti”. Sassou Nguesso Junior ha poi sottolineato che oltre all’azienda e al “player di riferimento” Eni, altre aziende italiane hanno recentemente manifestato interesse ad operare nel suo Paese.
Eni stessa ha predisposto una panoramica delle aree in cui l’azienda è maggiormente interessata a investire, sulla base di anni di esperienza. La Repubblica del Congo è uno dei Paesi in cui storicamente il Gruppo ha investito di più, e che oggi intende introdurre Brazzaville nella “ristretta cerchia” delle destinazioni di produzione di GNL. Il progetto, ha spiegato, sarà possibile anche grazie al lavoro delle piccole e medie imprese locali. Mario Bello, Eni è responsabile dell’Africa sub-sahariana. Il leader ha spiegato il progetto Congo LNG, sottolineando che si prevede che gli acquisti di 2.045 miliardi raggiungeranno 1,7 miliardi, cifra alla quale parteciperanno le piccole e medie imprese locali. In Congo, la principale azienda italiana possiede 20 licenze, 321 pozzi, 11 piattaforme offshore e due impianti di lavorazione di idrocarburi onshore, oltre alla sua partecipazione nella centrale elettrica del paese, costruita da Eni, che fornisce al Congo 7.000 del suo fabbisogno di elettricità.
Per gli organizzatori, l’obiettivo principale del forum è quello di dare agli artigiani congolesi e italiani uno spazio di scambio e dialogo, nonché gli strumenti e le risorse necessarie per sviluppare le loro attività attraverso gli accordi raggiunti. Per questo motivo, questo evento ha riunito anche capi di ministeri, istituzioni, camere di commercio, diaspora e altre parti interessate, con l’auspicio di creare sinergie e realizzare progetti congiunti tra PMI e artigiani congolesi e italiani. Per l’Ambasciata congolese il progetto ha il vantaggio di mettere il capitale umano al centro delle attività, senza perdere di vista la necessaria strategia di riconversione economica richiesta al Paese che mira a ridurre la dipendenza dallo sfruttamento delle risorse naturali, in particolare del petrolio. . Lo svolgimento del Forum fa seguito agli avvenimenti legati al vertice italo-africano svoltosi lunedì al Senato per presentare il piano Mattei, con il quale il governo vuole imprimere un “cambio di passo” nei rapporti con l’Africa, e ripensare il rapporto con l’Africa. continente e gettando le basi per una cooperazione reciprocamente vantaggiosa.
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