(Baghdad) – L'iracheno Harakat al-Nujaba, influente gruppo armato filo-iraniano, ha annunciato venerdì che intende proseguire gli attacchi contro le forze americane in Medio Oriente, nonostante le minacce di vendetta lanciate da Washington dopo l'uccisione di tre suoi soldati nell'Iraq. Giordania.
Anche Akram Al-Kaabi, leader del movimento Al-Nujaba, che fa parte della nebulosa dei combattenti della “Resistenza islamica in Iraq”, ha avvertito in un comunicato che “qualsiasi attacco (americano) porterà ad una risposta adeguata”.
Washington accusa direttamente questo gruppo di movimenti armati fedeli all’Iran del fatale attacco di droni effettuato alla fine di gennaio contro la “Torre 22”, una base logistica situata nel deserto giordano al confine con la Siria.
Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americano, John Kirby, ha addirittura stimato che l'attacco che ha ucciso tre soldati americani “porta certamente il segno” di Kataib Hezbollah, un altro gruppo militante iracheno considerato uno dei principali leader della “resistenza islamica in Iraq”. .
Alla fine dello scorso gennaio, le Brigate Hezbollah hanno annunciato la “sospensione” dei loro attacchi contro le forze americane in Iraq e Siria, decisione che il Movimento Nujaba ha confermato venerdì in un comunicato stampa di aver compreso e “rispettato”.
Ma “la resistenza islamica in Iraq, insieme alle altre fazioni, continuerà” nei suoi movimenti, finché “non saranno soddisfatte le sue richieste”, che sono “la cessazione delle operazioni a Gaza” e la partenza dei soldati americani dall’Iraq, come ha osservato Al. -Nujaba ha minacciato in un comunicato. Comunicato stampa.
La dichiarazione continuava: “Per quanto riguarda ciò che esce dalla macchina da guerra psicologica americana che non smette mai di tuonare, minacciare e intimidire, non ci scuoterà minimamente, né ci scoraggerà”.
Da metà ottobre, almeno 165 attacchi hanno preso di mira le forze statunitensi e la coalizione internazionale anti-jihadista in Iraq e Siria, un riflesso diretto del conflitto tra Israele e il movimento palestinese di Hamas a Gaza.