Per una settimana la regione italiana della Lombardia, cuore economico del nord del Paese, è stata falsamente schiacciata a causa di statistiche regionali difettose.
Le regioni d’Italia sono attualmente suddivise in tre tipologie di regioni (gialla, arancione e rossa), a seconda della gravità della situazione epidemiologica locale, ma la situazione viene rivista ogni settimana da un comitato scientifico.
Classificata come “zona rossa” da un precedente decreto di una settimana, la regione lombarda si ritroverà da domenica nella “zona arancione”, secondo un nuovo decreto firmato sabato dal ministero della Salute.
Il decreto afferma che il governo ne ha tenuto conto Cifre riviste Per quanto riguarda il numero di persone ancora positivo, è stato introdotto a posteriori dalla Lombardia il 20 gennaio, e poi verificato venerdì. La domanda ha scatenato venerdì un’aspra battaglia verbale tra la regione e il governo, ciascuno dei quali è responsabile dell’errore fatale commesso.
84.000 morti
Domenica anche la Sardegna passerà dal rosso all’arancio, meno restrittivo perché permette di circolare senza permesso nel suo comune, che ora comprenderà 14 regioni italiane.
La Sicilia (sud) e la provincia autonoma di Bolzano (nord) sono ancora da loro classificate nella categoria rossa di maggior rischio, che obbliga in particolare i residenti a rimanere in isolamento nelle proprie abitazioni nel proprio comune, salvo motivi di lavoro e di salute. Lì sono aperti solo i negozi di base.
Cinque regioni sono le meno colpite dall’epidemia, attualmente classificate Giallo Come la Toscana, hanno potuto riaprire i loro musei una settimana fa.
L’Italia ha denunciato più di 84mila morti dall’inizio dell’epidemia e 2,4 milioni di casi positivi.
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