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In Italia, un’insegnante di storia licenziata dopo essere stata assente per 20 anni su 24 anni di servizio

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Il 22 giugno 2023 un’insegnante di storia e filosofia italiana è stata licenziata dopo essere stata assente per 20 dei suoi 24 anni di servizio. Ritenuta “incapace” dalla Corte di Cassazione italiana, avrebbe fornito ben 100 giustificazioni varie e 67 certificati di congedo per malattia.

Originaria di Reggio Calabria, avrebbe insegnato storia e filosofia nelle regioni di Chioggia, Venezia e Trieste. Ma è nel 2017 che viene scoperta la giostra di Cinzia Paolina De Lio, 56 anni.

Buoni voti per evitare segnalazioni

Dopo aver trascorso quattro mesi di fila in un liceo italiano, i suoi studenti hanno iniziato a notare che era “confusa” nelle sue spiegazioni o addirittura “impreparata”. La docente sarebbe stata così “imprecisa” nella stesura dei programmi e nell’attribuzione dei suoi voti piuttosto “casuali”, ha spiegato La Repubblica.

“Non c’era mai continuità. Lei veniva per qualche giorno e si prendeva un lungo congedo per malattia. Invece noi avevo del sostituti o a volte ci permettevano addirittura di finire prima le lezioni”, secondo la confessione di un suo ex allievo al quotidiano italiano.

E per non essere denunciata dai suoi studenti, Cinzia Paolina De Lio aveva messo in piedi uno stratagemma: «Spesso sbagliava sui nostri nomi perché non ci conosceva nemmeno. Non ci parlava di nessun autore, ma magicamente noi tutti ho ottenuto 9 e 10/10 per evitare di lamentarmi e segnalarlo alla direzione”.

Una “permanente e assoluta incompetenza”

I suoi studenti hanno quindi deciso di denunciarla. Scattò un’ispezione ministeriale che si concluse con il licenziamento del docente del liceo. Se in primo grado la sanzione è stata revocata, in appello i giudici hanno ritenuto che “Nei 24 anni di insegnamento è stata assente per un totale di 20 anni. È stata totalmente assente per i primi dieci anni e per gli altri 14 ha era in gran parte in congedo per malattia, tra 40 e 180 giorni all’anno”, secondo Il Corriere della Sera.

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Il procedimento giudiziario è passato alla Corte di Cassazione italiana che ha ritenuto che la docente assente avesse dimostrato la sua “permanente e assoluta incompetenza”. La Corte ha rilevato in particolare: “due assenze per infortunio sul lavoro, 16 autorizzazioni di assenza per motivi personali, tre interdizioni per tutela della salute, due congedi per maternità e allattamento, sette assenze per malattia figli, sette congedi parentali retribuiti, 24 congedi e permessi per aiutare familiari gravemente portatori di handicap, o anche cinque assenze giustificate per la partecipazione a corsi di aggiornamento e formazione”.

Dopo la sua condanna e nonostante i suoi numerosi documenti giustificativi, Cinzia Paolina De Lio ha promesso di portare alla luce la verità. Si presenta oggi come giornalista indipendente, con una laurea in “pianoforte, nuove tecnologie e autonomia scolastica”, con una “specializzazione in criminologia, zooterapia, storia della medicina, parassitologia locale, disturbi specifici dell’apprendimento, e disturbi mentali dell’adolescenza “.

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