martedì, Novembre 19, 2024
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In Italia un insegnante viene licenziato dopo aver accumulato 20 anni di assenza durante i suoi 24 anni di lavoro.

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La vicenda è iniziata nel 2017. In quel periodo, Cinzia Paolina De Lio, docente di storia e filosofia, è arrivata in un nuovo liceo. Quattro mesi dopo, i suoi studenti iniziarono a suonare l’allarme. Era “impreparata” e “confusa” nelle sue interpretazioni, “assente” durante le valutazioni, “imprecisa” nella preparazione dei programmi, “indiscriminata” nell’assegnare voti ai colleghi de La Repubblica.

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Abbiamo tutti ottenuto un 9 e 10/10 per aver evitato di lamentarci e di averlo segnalato alla direzione

Un suo ex allievo va ancora oltre con La Repubblica. “Non c’era continuità. Lei arrivava da qualche giorno ed era in lunga assenza per malattia. Invece avevamo delle alternative o a volte ci permettevano di finire il corso in anticipo”, prima di continuare: “Spesso sbagliavo i nostri nomi perché non Non ci ha nemmeno riconosciuto. Non ci ha parlato di nessun autore, ma magicamente abbiamo ottenuto tutti un 9 e 10/10 per aver evitato di lamentarci e di averlo segnalato alla direzione”.

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Era completamente assente per i primi dieci anni e per gli altri quattordici era in gran parte in congedo per malattia

Sfortuna per Cinzia Paolina De Lio, i sospetti degli studenti suscitano i sospetti dell’amministrazione, e viene effettuato un sopralluogo. Il verdetto sarà definitivo: “Nei suoi 24 anni di insegnamento, è stata assente in tutto per 20 anni. Per i primi 10 anni è stata completamente assente, e per gli altri 14 anni è stata in gran parte in congedo per malattia, tra i 40 e i 180 anni”. giorni all’anno”, ha detto.

Quindi l’insegnante viene licenziato dalla scuola. Poi inizia una lunga battaglia legale in primo grado, in appello e fino alla Corte di Cassazione italiana, che ha appena emesso la sentenza definitiva.

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Più di 100 diverse giustificazioni

In totale, secondo La Repubblica, il 56enne italiano ha fornito più di 100 diverse giustificazioni e 67 certificati di congedo per malattia tra il 1 settembre 2001 e il 30 giugno 2021.

Tra i documenti giustificativi: due assenze per infortunio sul lavoro, 16 assenze per motivi personali, tre interdizioni per tutela della salute, maternità e allattamento, sette assenze per malattia figli, sette congedi parentali retribuiti e 24 permessi e permessi di assistenza. Familiari con disabilità grave, o cinque assenze giustificate, per partecipare a corsi di aggiornamento e formazione.

Contattata La Repubblica, Cinzia Paolina De Lio le ha assicurato che “ricostruirà la verità dei fatti di questa vicenda unica e del tutto surreale”.

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