L’Italia riparte da lunedì 26 aprile. Quindici regioni della Penisola, ovvero l’85% della popolazione italiana, beneficiano della riapertura introdotta dal ritorno della zona gialla e dal nuovo decreto, nonostante una curva epidemiologica in declino, ma lento, secondo l’ultimo rapporto pubblicato venerdì scorso dall’Istituto. Superiore della salute.
Circa 50 milioni di italiani potranno nuovamente sedersi al tavolo di un ristorante o di un bar (solo all’aperto), guardare una proiezione di un film o uno spettacolo teatrale, da lunedì. Quindici regioni e province autonome soddisfano i criteri della zona gialla (basso livello di rischio epidemiologico) per beneficiare dell’inizio di un ritorno alla normalità, in Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise , Marche, Piemonte, Bolzano, Trento, Toscana, Umbria e Veneto.
Solo la Sardegna resta confinata per la terza settimana consecutiva, dopo aver assaporato i piaceri della zona “bianca”, quasi senza restrizioni. Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, classificate arancio, devono ancora attendere prima di beneficiare di un rallentamento delle misure restrittive.
Il rapporto epidemiologico settimanale (periodo dal 12 al 18 aprile) dell’Istituto Superiore di Sanità, presentato venerdì, testimonia l’effetto delle precedenti chiusure. L’indice nazionale di contagio è sceso a 0,81 e la situazione negli ospedali sta migliorando, anche se il tasso di occupazione dei posti letto rimane al di sopra della soglia critica del 30% in 12 regioni.
Domenica sera l’Italia conta 416.212 persone attualmente positive al coronavirus. Il numero delle vittime mostra una leggera diminuzione ogni giorno, ma rimane alto. Venerdì sono stati contati 360 decessi, sabato 322 e 217 secondo i dati del ministero della Salute. Dall’inizio della pandemia in Italia sono morte in totale 119.238 persone, di cui 32.618 in Lombardia.
Con la riapertura del Paese, le vaccinazioni accelerano. Domenica 25 aprile in Italia sono state somministrate quasi 17,6 milioni di dosi. In questa fase, e dal 22 aprile, le prenotazioni sono aperte alla fascia 60-64 anni in Lombardia.
Di fronte allo stato di avanzamento del piano vaccinale, l’età media delle persone positive al coronavirus è scesa a 43 anni, mentre l’età media delle persone ricoverate è di 67 anni.
Raccomandazioni
“Il leggero calo dell’indice di contagio è un piccolo tesoro, ma bisogna agire con cautela”, avverte Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Il report settimanale contiene le raccomandazioni degli esperti che ricordano inoltre che la circolazione delle varianti, caratterizzate da una maggiore contagiosità, prevale ancora.
Durante il fine settimana milanese, ancor prima dell’inizio della zona gialla, molti casi di folle che riunivano centinaia di persone sono stati segnalati venerdì sera alla Darsena di Milano, e sabato alle Colonne di San Lorenzo, in orari che superano il coprifuoco.
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