“Ringrazio affettuosamente i triestini per questi meravigliosi nuovi sentimenti”. Con queste parole molto sobrie, lunedì 18 ottobre, in prima serata, il sindaco uscente del capoluogo del Friuli-Venezia Giulia, Roberto Dipiazza (Forza Italia, destra moderata), ha commentato con entusiasmo la sua rielezione. , con il 51,3% dei voti. A parte questo breve messaggio, la destra italiana non aveva nulla da festeggiare alla fine del secondo turno delle elezioni comunali parziali del 17-18 ottobre che ha visto l’impennata della sinistra osservata due settimane prima.
Il Comune di Torino ha riconfermato facilmente il candidato sostenuto dalle forze di sinistra, Stefano Lo Russo (59,2% dei voti), che succederà a Sindaca del Movimento 5 Stelle (M5S, antisistema) Chiara Abendino – senza la minima possibilità di successo, ha scelto di non correre più. Se questo risultato non sorprende, essendo una città storicamente di centrosinistra, appare inaspettato nella sua scala. Circa un mese fa, la città è stata citata come possibile bersaglio della destra dalla maggior parte dei commentatori politici, che comunque si aspettavano un secondo turno molto presto.
Il risultato è stato chiaro a Roma. L’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri (Partito Democratico, centro sinistra), arrivato secondo la sera del primo turno, ha finalmente battuto Enrico Michetti di oltre 20 punti di vantaggio, dopo una disastrosa campagna di gioco. Il candidato di destra, accusato di essere compiacente nei confronti dei gruppi di estrema destra, e più in generale di nostalgia per il fascismo.
Mancanza di unità dei conservatori
Dietro questi riscontri, è l’entità dei successi della sinistra e la natura generale della pressione osservata tra le due torri che colpisce. A Latina, seconda città del Lazio, il candidato di destra Vincenzo Zaccho, particolarmente noto a livello locale, è andato vicino alle elezioni al primo turno, con oltre il 48% dei voti. Al secondo turno, ha toccato faticosamente il 45%, avanti di oltre 10 punti dall’uscente Damiano Coletta, sostenuto da tutta la sinistra.
“È una grande vittoria”, In serata ha reso omaggio al segretario del Partito Democratico Enrico Letta mentre cominciava a emergere la portata della spinta da sinistra. Dall’altra parte dello schieramento politico, invece, i principali leader di destra hanno cercato soprattutto di sminuire l’importanza di questo ballottaggio, che non era di natura nazionalista. Così, il presidente della Lega (estrema destra), Matteo Salvini, ha cercato soprattutto di puntare sulla pressione pubblica per astenersi e criminalizzare l’atteggiamento del governo nei confronti dei manifestanti anti-salute, che avrebbero aiutato a sciogliere i suoi elettori.
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