Non sono mai nati così pochi bambini in Italia dall’unificazione della Penisola quasi 160 anni fa. Nel 2020 c’è un nuovo record di nascite negativo con 404.104 neonati, circa 16.000 in meno rispetto al 2019, un anno già record. Il calo della natalità in Italia dalla fine degli anni 2000 è il più alto in Europa ed è ulteriormente peggiorato ovunque, senza distinzione di regione, nell’ultimo anno. E queste statistiche, presentate a fine marzo, non tengono conto delle conseguenze della pandemia.
Solo il mese di dicembre, nove mesi dopo l’inizio della crisi sanitaria e il primo confino nazionale, ci permette di vedere una diminuzione più marcata del numero di consegne e fa presagire un 2021 più triste. L’ultimo mese dell’anno 2020 è infatti quella che ha visto nascere il minor numero di bambini: -10,3% rispetto allo stesso mese del 2019. “Il senso di precarietà” che ha accompagnato la prima quarantena “ha influito negativamente sul progetto di avere un figlio”, spiega Sabrina Prati, responsabile del registro della popolazione, delle statistiche demografiche e delle condizioni di vita presso l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat).
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