Mike Maignan, portiere della Nazionale francese, la ricorda. Il milanista soffre ancora gli effetti del doloroso incidente subito lo scorso 20 gennaio, durante la gara della sua squadra contro l’Udinese. È stato vittima dei cori razzisti dei tifosi locali e poi è uscito dal campo, un nuovo, tra molti altri, atti odiosi che colpiscono la Serie A ogni anno.
Mentre gli Azzurri si preparano ad affrontare la Spagna giovedì 20 giugno, sperando di intravedere gli ottavi di finale di Euro 2024, la constatazione è sorprendente: il calcio italiano è ancora afflitto dal razzismo.
Rapporto diverso
Negli ultimi anni la Federcalcio italiana e la Lega calcio italiana hanno imposto diverse misure ai club italiani per contrastare gli atti razzisti e xenofobi. Possono variare dall’interruzione della partita – temporanea o totale – alle riunioni a porte chiuse. «La Federazione italiana spiega addirittura che è una delle associazioni più severe d’Europa. Dominic Corder, direttore associato di News Tank Football ed ex corrispondente speciale per… Il gruppo In Italia. In realtà, questo non è affatto vero. » Durante l’episodio di urla razziste nei confronti di Mike Maignan, l’Udinese ha subito una partita a porte chiuse, poi annullata in appello.
Dominique Cordier si riferisce ad A “Vera negazione nella società italiana”. “In Italia non vediamo il problema. Recentemente, un sondaggio ha mostrato che quasi il 20% degli intervistati trova normale far urlare le scimmie o lanciare banane, come un atto di massa. Lui spiega.
Negli anni 2000, l’ex giocatore, allenatore e dirigente Dino Zoff spiegò che i giocatori colpiti da insulti dovrebbero farlo “Cerca di prenderla positivamente.” “Se ti attacchiamo è perché abbiamo paura di te. Non stiamo insultando qualcuno che disprezziamo, stiamo insultando il giocatore di cui temiamo la stabilità”. Poi la leggenda del calcio italiano ha colto l’occasione.
Prospettiva di miglioramento
In questo contesto, gli organi di governo hanno difficoltà a far sentire la propria voce. Ci sono però due fattori che possono cambiare la situazione. Nel 2032 l’Italia, che non ospita competizioni internazionali dal 1990, organizzerà gli Europei con la Turchia, paese a maggioranza musulmana. E ha aggiunto: “Tutti i comportamenti razzisti verranno poi esaminati e sarà necessario, nei prossimi anni, fermare questo fenomeno”. Dominique Cordier ci crede.
Con Spagna, Inghilterra e Germania in lizza per i diritti televisivi, il campionato italiano sa anche che la sua salvezza passerà attraverso l’acquisizione di nuovi mercati come quello asiatico. “È uno dei motori che farà accadere le coseL’ex giornalista si aspetta. Se l’etica non funziona, le imprese potrebbero diventare più efficienti. »
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