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In Italia, il mondo della cultura si muove per salvare l’ex casa di Verdi

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(ETX Daily Up) – Giuseppe Verdi ha lasciato ampie opere liriche composte, tra gli altri, da Rigoletto, Aida e La Traviata. Ha composto la maggior parte di queste opere in una villa in procinto di essere venduta dai suoi eredi. Mettere le istituzioni culturali del paese cercando di elaborarlo.

Nel 1851 Giuseppe Verdi si stabilì in questo grande edificio in pietra situato nel paese di Sant’Agata di Villanova in Emilia-Romagna. Ha vissuto lì per quasi mezzo secolo fino alla sua morte nel 1901. Oggi Verdi ospita un museo dove gli amanti della musica possono scoprire molte cose appartenute al maestro italiano, tra cui una collezione di opere d’arte, un pianoforte e la sua biblioteca personale. Ma è in gioco il futuro di questo museo, come quello di Villa Verdi. Il 27 maggio il Tribunale di Parma ha annunciato che l’ex casa di Giuseppe Verdi sarebbe stata messa all’asta. Una decisione del tribunale pose fine a una disputa ereditaria che durava da più di vent’anni tra gli eredi del Museo Romantico. La sorte di questo museo-museo attirò l’attenzione dello Stato italiano, che volle acquisirlo per evitare che cadesse nelle mani di privati. Per questo acquisto ha stanziato 20 milioni di euro, anche se la stampa locale sostiene che Villa Verde potrebbe arrivare all’asta fino a 30 milioni di euro. Il Ministero della Cultura italiano ha quindi deciso di lanciare l’Operazione Viva Verdi per raccogliere la somma necessaria per l’acquisto e la ristrutturazione di questa residenza fatiscente. A questo imponente progetto di tutela, promozione e valorizzazione della città verdiana partecipano alcuni dei più grandi teatri lirici del Paese, con 14 concerti e spettacoli teatrali fino al 15 giugno. Tra questi, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, l’Arena di Verona o la Scala di Milano. I proventi di questi eventi andranno al Ministero della Cultura italiano per garantire la sostenibilità di Villa Verdi. Un’iniziativa accolta con favore dal ministro della Cultura, Gennaro Sanguliano. “Villa Verdi non è solo un luogo fisico, ma un luogo di memoria collettiva per tutti gli italiani. Perché Giuseppe Verdi non è solo uno straordinario autore di cui si celebrano quotidianamente i successi, ma è stato anche il protagonista del Risorgimento italiano [période qui a vu les États italiens se constituer en un État unitaire, ndlr.]Con Mazzini, Garibaldi e Cavour. Giambattista Fico lo aveva definito un luogo di idee comuni. Ha detto in una dichiarazione che è un elemento importante dell’identità nazionale che la repubblica deve rispettare. Prima dell’operazione “Viva Verdi”, Progetto crowdfunding Lanciato a dicembre 2020. L’obiettivo? Raccolti i 20.000 euro necessari per realizzare i lavori più urgenti di ristrutturazione dell’ex residenza di compositore classico. Senza molto successo.

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