Crisi in Ucraina, Medio Oriente, “sicurezza economica”, migrazione e nuove sfide per l’intelligenza artificiale saranno al centro dei colloqui dei capi di Stato e di governo italiani del G7 questo fine settimana a Borgo Eganzia, vicino alla città di Bari, in Puglia .
Prima del vertice di pace in Ucraina che si terrà sabato e domenica in Svizzera, i leader del G7 discuteranno della situazione, in particolare dell’assistenza che verrà fornita a Kiev. In particolare annunceranno un “prestito di solidarietà” da 50 miliardi di dollari che sarà erogato entro la fine dell’anno.
Prestito di solidarietà per Kiev
E ha aggiunto: “I leader del G7 si sono accordati su questo punto. Ora spetta ai ministri delle Finanze determinare i dettagli tecnici, in particolare il meccanismo per garantire questo prestito, poiché sarà rimborsato con le entrate dei beni russi congelati. Unione Europea”. È importante garantire garanzie nel caso in cui il congelamento non venga raggiunto. Questi beni saranno in futuro dopo l’accordo di pace raggiunto tra Russia e Ucraina.
Dietro le quinte è stato fatto capire che Washington voleva lasciare agli europei il compito di assumersi i rischi e pagare gli interessi su questo prestito. “Potremmo essere stupidi, ma non siamo così stupidi”, ha scherzato un alto diplomatico europeo. Mercoledì la Casa Bianca ha annunciato che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj, al termine di un incontro bilaterale, dovranno annunciare giovedì la firma di un “accordo bilaterale di sicurezza”.
Il G7 dovrebbe anche esortare la Cina a non assistere militarmente la Russia. Nel mirino ci sono le forniture cinesi di tecnologie e componenti per l’arsenale russo.
È necessario un cessate il fuoco
Sul fronte del conflitto tra Israele e Hamas a Gaza, il vertice al quale parteciperà la Giordania dovrebbe sfociare in un invito ad Hamas ad accettare l’accordo di cessate il fuoco presentato da Joe Biden, secondo la bozza di dichiarazione in fase di elaborazione. Esorteranno inoltre Israele a disinnescare un “attacco militare su larga scala” a Rafah.
Gli alleati del G7 condannano inoltre i passi compiuti da Israele per ordinare l’evacuazione degli uffici dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) a Gerusalemme est. Tuttavia, l’accordo di cessate il fuoco non convince. Mercoledì, durante una conferenza stampa a Doha, il segretario di Stato americano Anthony Blinken ha espresso dubbi sulla questione. Hamas ha chiesto diverse modifiche a questa proposta americana. Ha aggiunto che questa posizione significa che la guerra “continuerà”.
In un mondo sempre più frammentato, i capi di Stato e di governo del G7 affronteranno le questioni relative alla sicurezza economica. Si prevede la creazione di un gruppo responsabile del coordinamento della catena di fornitura dei semiconduttori essenziali per l’economia globale. Un altro gruppo di comunicazioni piloterà le connessioni via cavo sottomarino per garantire la sicurezza e la resilienza delle linee che collegano i paesi a Internet e tra loro.
Il Papa ha firmato Amnesty International
Papa Francesco parlerà venerdì dell’intelligenza artificiale, che la Chiesa vuole incoraggiare mettendo in guardia dai pericoli della deriva. «La Chiesa considera sempre l’essere umano al centro della sua missione, è chiaro che ciò che la preoccupa non è l’artefatto tecnico, ma come e in che misura esso può incidere sulla vita umana». ha lanciato la Rome Call for Artificial Intelligence Ethics, firmata da Microsoft e BM, dalle Nazioni Unite, dall’Italia e da innumerevoli università, per sollecitare trasparenza e rispetto della vita privata.
Per la presidenza italiana questo vertice del G7 mira ad aprire al mondo, in particolare ai Paesi del “Sud del mondo”. Non è poco importante notare che al vertice parteciperanno Argentina, Brasile, India, ma anche Kenya, Tunisia, Algeria ed Emirati Arabi Uniti. Per l’Italia, lo scopo del G7 è quello di sviluppare “valori” e “norme”, costruendo una “offerta competitiva” volta a riunire il maggior numero possibile di paesi del mondo nel contesto di una crisi sempre più profonda.