Ancora una volta, il contesto internazionale influenza la vita dei partiti politici italiani. Mentre la Lega di Matteo Salvini è imbarazzata dall’invasione russa per la vicinanza al Cremlino, la leader del partito di estrema destra Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha colto l’occasione per distinguersi grazie alla sua posizione atlantista. Unico grande partito di opposizione al governo di Mario Draghi, ma alleato con Lega e Forza Italia alle elezioni amministrative, Fratelli d’Italia ha riconosciuto la necessità di sostenere l’esecutivo sulla scia dell’invasione russa dell’Ucraina. Cercando di superare le divisioni di parte, rafforza anche la sua posizione nella coalizione dei partiti di destra: ora il partito di punta del Paese, con il 21% delle intenzioni di voto, Fratelli d’Italia supera nettamente la Lega, scesa al 17%.
Luigi Di Gregorio, politologo e direttore scientifico della fondazione Fare Futuro, vicino al partito, decifra la posizione di Giorgia Meloni: “Non ha mai fatto commenti eccessivi su Putin, come Salvini, ma potrebbero esserci dubbi sul suo atlantismo. Lei conosce il rischio dell’emarginazione politica c’è, e le sue posizioni la aiutano a costruire una statura più consensuale. Il passaggio dal sovranismo al conservatorismo, in corso da anni, è la base che rende credibile il suo discorso. La scelta di entrare a far parte del gruppo dei conservatori europei a Bruxelles fa parte della sua strategia, così come del suo riavvicinamento con gli Stati Uniti.Questo fine settimana è stata in Florida per parlare al Cpac, il convegno del Partito Repubblicano Americano.
“Il posizionamento politico di Giorgia Meloni è coerente: siamo patrioti, ci siamo sempre opposti a qualsiasi influenza straniera in Italia”, sostiene un dirigente di Fratelli d’Italia. Anche se il suo leader ha ceduto, per un po’, anche a un certo fascino per il presidente russo: “Putin è meglio di Renzi, Salvini ha ragione”, aveva detto nel 2015.
Visione del mondo. Con i suoi progressi nei sondaggi, Giorgia Meloni è stata però attenta a non adottare le pose folcloristiche care al leader della Lega, che nel 2015 ha visitato la Piazza Rossa indossando una t-shirt con una grande foto del presidente russo. Per il leader di estrema destra, più di Putin, è la Russia a rappresentare una sorta di modello. Lo scrive nella sua autobiografia, Sono Georgia “La Russia fa parte del sistema di valori europeo, difende l’identità cristiana e combatte il fondamentalismo islamico. Queste posizioni, secondo Luigi Di Gregorio, hanno sempre rispecchiato la visione del mondo della destra italiana: «Non si è mai parlato di fedeltà al campo occidentale, il che non impedisce di criticare certe decisioni americane o europee che hanno un impatto sulla società italiana interessi nazionali come la guerra in Libia, o sulla stabilità internazionale come l’abbandono dell’Afghanistan. »
Di fronte alle piroette della Lega di Matteo Salvini e del Movimento 5 Stelle, Giorgia Meloni ha tutto l’interesse a distinguersi. Sulla scia dell’invasione russa, questi due partiti hanno cercato di opporsi alle sanzioni e alla consegna delle armi, votando con poca convinzione i provvedimenti del governo, mentre Fratelli d’Italia hanno sostenuto fin dall’inizio Mario Draghi: “Non abbiamo mai giocato il miglior studente nelle cancellerie europee o nel migliore amico di Putin, come altri in questa assemblea. In questo momento l’Italia deve essere al fianco degli alleati, fare uno sforzo per respingere questo assalto”, ha detto martedì Giorgia Meloni alla Camera dei Deputati, annunciando il voto a favore della consegna degli armamenti all’esercito ucraino.
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