Courrier international: Dall’Italia, dove siamo abituati a governi di coalizione, come percepiamo l’attuale situazione politica in Francia?
Alessandra Coppola: La Francia è in una situazione di stallo senza precedenti. È un po’ come se la vostra democrazia presidenziale si fosse trasformata in una democrazia parlamentare. Mai sotto la Ve Repubblica, l’Assemblea non aveva mai assunto tale importanza. Il sistema politico ed elettorale francese è concepito per garantire una maggioranza al Presidente della Repubblica. Qui, ci si trova di fronte a una situazione in cui è molto difficile formare un governo.
Consultazioni come quella che sta conducendo Emmanuel Macron sono comuni in Italia. Di solito giungono a una conclusione rapida?
Le consultazioni fanno parte del funzionamento della politica italiana. Sono previste dalla legge e dalla prassi comune. È il nostro modo di lavorare. Nel nostro Paese, il Presidente della Repubblica agisce davvero come un arbitro; non appartiene a un partito, non ha interessi politici e non deve indicare, come Emmanuel Macron, chi deve o non deve formare una coalizione come ha fatto l’Eliseo. [le 27 août] nel suo comunicato stampa. È un altro ruolo.
In Francia, quanto si conta?
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