Infettologia. Dopo tre mesi intensi in cui sono stati segnalati più di 60 casi mensili di leptospirosi, il numero dei casi segnalati ha cominciato a diminuire. L’epidemia ha raggiunto il suo picco alla fine di marzo per poi diminuire gradualmente verso la metà di aprile. Sebbene le condizioni climatiche stiano diventando meno favorevoli per la sopravvivenza dei batteri nel suolo e negli ambienti umidi, esiste ancora il rischio di contaminazione durante le attività rischiose. Dal 1° gennaio 2024 sono stati segnalati al servizio di riabilitazione 228 casi di leptospirosi locale. Il numero di casi verificatisi dall’inizio dell’anno è superiore al numero massimo di casi annuali segnalati dall’inizio della sorveglianza, ovvero nel 2022, con 169 casi annuali. Il sud è il settore più colpito (55%, ovvero 125 casi), seguito dall’ovest (21%, 47 casi), poi dall’est (18%, 42 casi) e dal nord (6%, 13 casi). Dall’inizio dell’anno sono stati segnalati tre decessi. Il 53% dei contagiati è stato ricoverato in ospedale dall’inizio dell’anno. Nell’isola la leptospirosi è endemica ed epidemica. I casi vengono identificati durante tutto l’anno, anche se l’82% dei casi nel 2022 e il 60% dei casi nel 2023 si sono verificati tra gennaio e maggio.
Per quanto riguarda la febbre dengue, che ha registrato 1.001 casi dall’inizio dell’anno, un numero che supera il numero di casi annuali nel 2023 ed è superiore al numero di casi nel 2022 per lo stesso periodo (913 in S19), rileva Santé Publique France una stabilità nella S19 (87 casi contro 93 nella S18). Il Sud e l’Ovest sono i più colpiti e il sierotipo circolante è ancora DENV2. Persone sono state ricoverate in ospedale e sono stati segnalati due decessi direttamente collegati alla dengue.
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