Conchiglie microscopiche di plancton marino di tutte le dimensioni e forme ricoprono la prima pagina del libro Progresso della scienza. Mentre l’estate entra nel vivo e gli esseri umani più fortunati possono godersi la spiaggia, la rivista scientifica evidenzia uno studio condotto dal ricercatore Yanli Li, dell’Istituto di oceanografia dell’Accademia cinese delle scienze, e dal ricercatore Matthew Clapham, dell’Università della California, concentrandosi sui foraminiferi.
Proprio come i dinosauri, questi piccoli gusci furono in gran parte vittime della crisi del Cretaceo-Terziario avvenuta 65 milioni di anni fa. Solo che a differenza della prima, alcune specie sono sopravvissute, al punto da subire altre crisi di estinzione di massa. Ci chiediamo se alcuni foraminiferi siano più minacciati di altri.
“Effetto lilliput”
I biologi rispondono a questa domanda in un articolo pubblicato su L’edizione di questa settimana di Progresso della scienza. Per loro, c’è chiaramente a “Effetto lilliput” : I foraminiferi piccoli hanno maggiori possibilità di sopravvivenza rispetto ai foraminiferi più grandi.
Per capirne il motivo bisogna ricordare che i foraminiferi sono organismi planctonici marini costituiti da un’unica cellula che produce un guscio calcareo formato da più camere. Secondo i ricercatori che hanno condotto il nuovo studio, “Quando l’ambiente è povero di ossigeno e solfuri, l’ossigeno non può diffondersi al centro del guscio dei grandi foraminiferi”.indica il testo della presentazione. Ciò che rende questo lavoro ancora più entusiasmante è che oggi stiamo osservando un calo significativo dell’ossigeno nell’oceano.
“Appassionato di alcol. Piantagrane. Introverso. Studente. Amante dei social media. Ninja del web. Fan del bacon. Lettore”.