Da giovedì 20 giugno la cantante e star internazionale Rokia Traoré è dietro le sbarre. Il motivo è una disputa coniugale in cui due genitori, il teatro belga Jan Goossens e l’artista maliano, litigano per la custodia di una ragazzina di nove anni. Rokia Traoré è stata condannata dalla giustizia belga nel 2023 a due anni di carcere per non aver rappresentato un minore davanti alla persona affidataria.
Secondo l’entourage della cantante e dopo già due colloqui con il suo avvocato italiano, Rokia Traoré avrebbe ricevuto questa mattina l’ambasciatore del Mali in Italia e il suo difensore per un colloquio nel carcere di Civitavecchia.
È in questo carcere di pena, a un centinaio di chilometri da Roma, che è rinchiusa l’artista dopo il suo arresto avvenuto venerdì all’aeroporto di Fiumicino.
Dalla sua condanna nel 2023 da parte dei tribunali belgi, contro la cantante è in corso un mandato d’arresto europeo. Rokia Traoré spiega che questa situazione le impedisce di viaggiare normalmente in giro per il mondo e causa seri problemi alla sua carriera.
Da parte sua, l’avvocato di Jan Goossens, il suo ex coniuge, spiega che il suo cliente ha proposto ” un nuovo accordo familiare » che permetterebbe di conciliare i due punti di vista riguardanti l’affidamento della giovane al centro di questa controversia.
Un’opzione che il cantante avrebbe rifiutato, secondo l’avvocato belga. Rokia Traoré dovrà comparire martedì 2 luglio davanti alla Corte d’Appello di Roma per decidere la sua sorte: liberazione o prosecuzione della detenzione.